Come spiegare ad un tecnico
perché sta sostituendo il sistema cashless
AVVISO AI NAVIGANTI! IL POST E' DAVVERO
LUNGO, CI SPIACE PER IL DISAGIO...
Stamattina, prima di uscire per andare al
lavoro, ho osservato dalla finestra della mia camera il
grattacielo di una nota assicurazione che qualche anno
fa hanno costruito proprio davanti a casa mia. In quel
preciso istante sapevo che al suo interno, in qualche
imprecisato punto dei 44 piani dell'edificio, un tecnico
vending stava imprecando perché doveva sostituire dei
collaudati sistemi di pagamento, con uno nuovo, mai
sentito prima, di derivazione extra-europea e quindi di
non immediata implementazione nella macchina.
Nella gerarchia militare vige il
comandamento: "soldato non chiedere", ma non siamo in
guerra e quindi il tecnico qualche domanda se la sta
facendo. Sono convinto si stia chiedendo:"Perché in un
momento storico in cui il personale è ridotto al minimo
e moltissime chiamate non possono essere nemmeno prese
in considerazione, io mi trovo qui a sostituire un
sistema che va benissimo con uno nuovo che necessità di
molta creatività per essere collegato alla macchina?".
Siccome il giornalismo investigativo non
è morto, anche se piacerebbe a molti, mi sono preso la
briga di rispondere a questa complessa domanda.
A fine agosto è uscita una notizia su
Businnes Wire passata molto in sordina in Italia:
"Selecta Group ha chiuso un accordo di collaborazione
con FISERV (NASDAQ: FISV),
fornitore leader globale di soluzioni tecnologiche per
pagamenti e servizi finanziari, per avviare il
miglioramento e la razionalizzazione dei pagamenti
digitali nei suoi punti vendita. Selecta sta anche
valutando un'APP di pagamento mobile che includerà
l'accesso ad un programma fedeltà".
Personalmente ho trovato la decisione
parecchio difficile da comprendere. Selecta ha già a
bordo sistemi di pagamento molto efficienti e ha già
intrapreso il difficile percorso della APP
da diversi anni, quindi era già posizionata al meglio a
livello tecnologico. Passare ad un fornitore extra
europeo comporta diverse complessità nell'integrazione
dei sistemi, visti i differenti protocolli e significa
un notevole aggravio di costi, ancora prima di
installarli. Una volta risolti i problemi,
bisogna rimpiazzare più di 60.000 sistemi già operativi
e perfettamente funzionanti...
Sono sempre stato favorevole
all'innovazione, ma compiere un passo così impegnativo,
costoso e oggettivamente inutile, visto l'ottimo parco
sistemi già a bordo, è già incomprensibile in un periodo
di vacche grasse, figuriamoci in questo momento storico,
sicuramente il più difficile dalla fondazione
dell'azienda.
Allora ho pensato di cercare le
motivazioni da un'altra parte. Ad esempio, non è un
segreto che Joseph J. Plumeri (Selecta Executive
Chairman) e Frank Bisignano (CEO di FISERV) siano amici
da decenni. Eccoli mentre si stringono la mano quando
Plumeri è entrato nel consiglio di Amministrazione di
First Data (oggi FISERV)...
Bisignano dichiarò (era il 2013) "È un
grande piacere aver conosciuto e lavorato con Joe
Plumeri per gran parte della mia carriera e sono lieto
che abbia scelto di entrare a far parte del nostro
Consiglio di amministrazione. Durante la sua carriera,
Joe ha aiutato a guidare e motivare grandi forze di
vendita per aiutare a produrre risultati. Ha contribuito
a trasformare Citicorp e Travellers e comprende in prima
persona le complessità aziendali affrontate dai
processori di transazioni su larga scala come First
Data, quindi accogliamo con favore la sua intuizione e
attendo con ansia i suoi contributi".
Ma oltre all'amicizia c'è di più, visto
che a pagina 202 dello Statement di Fiserv Inc.
(pubblicato a questo
LINK) c'è la tabella che illustra la
quantità di azioni effettivamente possedute dai
dirigenti e Frank e Joe ne posseggono letteralmente a
milioni.
Ora tutti riconoscono a Joe Plumeri la
grande capacità di trasmettere una visione ai suoi
collaboratori. A mio avviso questo funziona benissimo
negli States, ma ha un minor impatto nell'Europa
continentale. In Italia la situazione è ancora diversa,
non solo non funziona per niente, ma spille, slogan e
questo tipo di spinte motivazionali hanno l'effetto
opposto. Ci spiace, ma proprio non le capiamo...
In Italia invece, dopo averne afferrato
il contesto, capiamo benissimo un'operazione
costosissima del tipo Fiserv. Intendiamoci è
assolutamente legittima, sono stati investiti centinaia
di milioni in un'azienda zombie europea piena di debiti,
qualche opportunità da qualche parte andava pur colta...
Ma delle due l'una: o la visione JOY TO GO o le
operazioni tipo Fiserv. Insieme non possono convivere.
C'è ben poca JOY nel tecnico che sta
bestemmiando a pochi metri da casa mia per sostituire i
sistemi cashless, avrebbe da rispondere a decine di
chiamate per problemi vending reali e gli spiace far
aspettare per giorni dei clienti che magari frequenta da
anni. Non c'è alcuna JOY nel lungo elenco di manager
recentemente mandati a casa a calci nel culo, anche se
hanno servito con professionalità e fedelmente il gruppo
(in alcuni casi per decenni). Se il problema era
finanziario, magari se ne facevano una ragione, ma se
una valanga di soldi vengono spesi in questo esatto
momento per installare nuovi sistemi di pagamento,
qualche domanda in più se la faranno...
Non so se il progetto finale comporti un
gruppo dirigente completamente rinnovato che non ne sa
proprio nulla di vending, ma sorride nel modo giusto ed
è felicemente infervorato da una visione gioiosa, ma
moltissimi manager che se ne sono andati li conoscevo
personalmente e sono certo non siano rimpiazzabili con
la sola buona volontà o con l'ispirazione. Servono una
professionalità specifica ed una lunga esperienza,
elementi necessari al successo che oggi onestamente
nemmeno si intravedono...
Ovviamente non ci aspettiamo che questo
post cambi qualche cosa o produca qualche reazione. I
boss guadagnano decine di milioni di dollari, tutto va a
gonfie vele, Il Fondo proprietario supera i 200 miliardi
di dollari amministrati e sanno benissimo che si possono
comprare quasi tutto.
Quasi tutto però, perché nella percentuale sempre più
piccola di cose non in vendita, c'è anche chi qualche
volta
si diverte a scrivere la verità. Lo so che in molti si
sono persino dimenticati il significato di questa
parola, ma vi assicuro che ogni tanto è liberatorio
smettere di recitare un copione e dire qualcosa con
sincerità. Questo sì che dà JOY TO GO... |