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Venerdì 19 Dicembre 2025

EUDR ufficialmente rinviato, i futures del caffè Robusta tornano a scendere

Il rinvio del regolamento europeo contro la deforestazione è ormai ufficiale. Consiglio e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico che posticipa l’entrata in vigore degli obblighi previsti dall’EUDR, accogliendo le richieste di maggiore tempo avanzate da numerosi Stati membri e dalle filiere produttive coinvolte.

Il nuovo calendario fissa l’applicazione al 30 dicembre 2026 per la generalità degli operatori, con un’ulteriore proroga di sei mesi per micro e piccoli operatori, che potranno adeguarsi entro il 30 giugno 2027. Si tratta del secondo slittamento dopo quello deciso nel dicembre 2024 e conferma le difficoltà operative legate alla messa a terra dei sistemi di tracciabilità e di due diligence richiesti dal regolamento.

Nel frattempo, le quotazioni del caffè Robusta a Londra sono scese sotto la soglia dei 3.700 dollari per tonnellata, riportandosi sui livelli più bassi dall’estate scorsa. Un dato che riflette un clima di maggiore cautela sui mercati, in una fase caratterizzata da aggiustamenti delle aspettative e da un rallentamento della spinta speculativa.

Il rinvio dell’EUDR non modifica l’impianto del regolamento, che continuerà a interessare direttamente il caffè insieme ad altre materie prime importanti per la nostra filiera come cacao e legno. Cambia però il ritmo dell’adeguamento, spostando l’attenzione dalla gestione dell’emergenza normativa alla costruzione di processi strutturati.

Costa Coffee, trattative in bilico tra Coca-Cola e TDR

Le trattative tra Coca-Cola e TDR Capital per la possibile cessione di Costa Coffee entrano in una fase critica. Secondo quanto riportato da Reuters, il gruppo di Atlanta starebbe conducendo colloqui dell’ultimo minuto nel tentativo di salvare l’operazione, ma l’esito resta incerto e l’accordo potrebbe anche saltare.

Il principale punto di frizione resta la valutazione. Le divergenze sul prezzo avrebbero rallentato in modo significativo il negoziato, nonostante TDR fosse stato individuato come offerente preferito. Per cercare di superare l’impasse, sul tavolo sarebbe stata ipotizzata anche una struttura dell’operazione che preveda il mantenimento di una quota di minoranza in capo a Coca-Cola, soluzione che tuttavia non avrebbe ancora sbloccato la situazione.

Reuters ricorda come Coca-Cola avesse avviato già nei mesi scorsi una revisione delle opzioni strategiche su Costa Coffee, affidando a Lazard l’esplorazione di una possibile vendita o di altre alternative industriali e finanziarie. Un percorso che riflette le difficoltà incontrate nel valorizzare pienamente l’asset all’interno del perimetro del gruppo.

Il dossier Costa Coffee continua così a rappresentare un caso emblematico nel mondo del caffè e dell’out of home. L’eventuale stop alla vendita confermerebbe quanto sia complesso per i grandi player gestire e valorizzare reti di caffetterie su scala globale, in un contesto di mercato sempre più competitivo e con margini sotto pressione, un tema che interessa da vicino anche il settore del vending.


 


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