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Venerdì 11 Luglio 2025

Ferrero compra i cereali Kellogg? Secondo WSJ accordo da 3 miliardi a un passo

Il primo a lanciare la bomba è stato il Wall Street Journal: Ferrero sarebbe vicinissima ad acquisire WK Kellogg, la società americana che produce i cereali da colazione più iconici d’America – da Froot Loops a Corn Flakes – per una cifra che si aggira attorno ai 3 miliardi di dollari. La notizia, ripresa in rapida successione anche da Bllomberg e Reuters, ha subito fatto impennare il titolo WK Kellogg, che ha registrato un balzo di oltre il 50% nel mercato after-hours.

Secondo le fonti raccolte dal quotidiano finanziario americano, l’operazione potrebbe essere finalizzata già entro questa settimana. Ferrero, dal canto suo, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma l’interesse per il comparto cereali è coerente con la strategia di espansione già avviata negli Stati Uniti: dopo i gelati Wells, i biscotti Keebler e il cioccolato di Nestlé USA, il gruppo di Alba punta ora alla prima colazione.

WK Kellogg era stata scorporata dalla storica Kellogg Company nel 2023, in un’operazione di rebranding che aveva portato alla nascita di due entità: Kellanova (snack e cracker) e WK Kellogg Co (cereali). Proprio quest’ultima, pur conservando un portafoglio fortissimo di marchi, ha sofferto un calo dei volumi e le crescenti pressioni dei consumatori su zuccheri e ingredienti artificiali.

L’offerta Ferrero (8secondo WSJ) comprende anche l’assunzione di circa 570 milioni di debito netto, portando il valore complessivo dell’operazione a circa 3 miliardi. Un segnale forte non solo per il settore, ma anche per il posizionamento internazionale del gruppo italiano, che si dimostra sempre più attore protagonista nella mappa globale dell’alimentare.

Insomma, dopo Nutella e Kinder, Ferrero si prepara a conquistare anche la colazione americana. Con o senza latte.

Più inquinamento con i tappi attaccati alle bottiglie! L’UE sotto accusa...

Una delle normative più inutili e demagogiche della storia, quella dei tappi attaccati alle bottiglie di plastica, si sta trasformando in un boomerang e l'accusa arriva da uno dei paesi simbolo dell'ambientalismo europeo: la Svezia.

Secondo i dati raccolti dalla fondazione Keep Sweden Tidy, il numero di tappi ritrovati sulle spiagge della costa occidentale svedese è triplicato in un solo anno, passando da 46 a 144 ogni 100 metri di litorale. E proprio nel 2024 è entrato in vigore in tutta Europa l’obbligo dei “tethered caps”, i tappi vincolati, previsto dalla Direttiva 2019/904 sui prodotti in plastica monouso.

L’aumento anomalo ha spinto un gruppo di europarlamentari svedesi del gruppo ECR a presentare un’interrogazione urgente alla Commissione Europea. Secondo molti volontari ambientali, i cittadini – infastiditi dalla difficoltà d’uso dei nuovi tappi – li strapperebbero apposta e li abbandonerebbero nell’ambiente, rendendo quindi inutile e controproducente l’intero impianto normativo.

I firmatari chiedono ora alla Commissione se intende fare marcia indietro, abolire o rivedere questa imposizione, che rischia di avere un impatto ambientale peggiore rispetto al sistema precedente...

 


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