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Martedì 9 Dicembre 2025

San Francisco in causa contro gli ultra processati. Big Food sotto accusa

Il 2 dicembre a San Francisco è partita la prima grande causa americana contro gli alimenti ultra processati e il bersaglio sono dieci colossi del food globale, insieme ad altre multinazionali che dominano spirali e consumi. L’azione legale, presentata dal procuratore David Chiu, accusa i produttori di aver progettato e promosso prodotti creati per essere consumati in eccesso, contribuendo alla crisi sanitaria che negli Stati Uniti è diventata ormai cronica.

Secondo la denuncia, snack, bevande zuccherate, cereali e pasti pronti formano un sistema alimentare che favorisce obesità, diabete e malattie metaboliche, soprattutto nelle comunità più fragili. L’accusa punta il dito anche contro la pubblicità, considerata aggressiva e fuorviante, con campagne presentate come innocue che avrebbero nascosto gli effetti a lungo termine di un consumo ripetuto di questi prodotti.

Le aziende coinvolte respingono in blocco le accuse. Contestano soprattutto la mancanza di una definizione scientifica universalmente accettata di “ultra processato”, elemento che rende il terreno legale particolarmente complesso. Molti esperti sostengono infatti che la correlazione tra questi alimenti e determinate patologie esista, ma non sia ancora supportata da un consenso pieno nella comunità scientifica.

Resta il fatto che l’azione di San Francisco segna un punto di svolta. Per la prima volta il tema degli ultra processati esce dal dibattito tra nutrizionisti e consumatori e approda nelle aule di tribunale. E quando una questione di salute pubblica arriva davanti a un giudice, le ricadute su prodotti, comunicazione e strategie commerciali possono essere profonde e durature.

Vi avvisiamo prima di tutti gli altri. Gli alimenti ultra processati saranno il prossimo bersaglio dei politici di mezzo mondo, Italia compresa, e questa volta l’attacco sarà bipartisan, rapido e senza alcuna considerazione per le conseguenze reali sul mercato. Nel 2026 si profila una nuova crociata, molto simile al plastic free, con dichiarazioni forti, proposte affrettate e un’ondata di norme che rischieranno di travolgere l’intera filiera. Prepariamoci alla battaglia, perché se la storia recente insegna qualcosa è che il vending verrà puntualmente coinvolto per primo.

Buonristoro pubblica il nuovo Report di Sostenibilità

Buonristoro ha pubblicato il suo Report di Sostenibilità 2024, un documento che racconta come il gruppo abbia scelto di integrare la sostenibilità nel proprio modello di crescita. Nella lettera agli stakeholder si evidenzia che l’identità dell’azienda nasce da oltre sessant’anni di attività nel vending, con una struttura a capitale privato, una governance stabile e una presenza consolidata nei territori in cui opera.

Il report chiarisce che la sostenibilità non è considerata un progetto separato, ma un percorso che parte dalle persone e coinvolge l’intera filiera. Vengono illustrate iniziative legate all’ambiente, al capitale umano, alla responsabilità sociale e ai rapporti con le comunità locali, con l’obiettivo dichiarato di generare valore condiviso.

Nelle sezioni dedicate all’ambiente si trovano le linee di intervento adottate negli ultimi anni, dalle certificazioni alle misure per ridurre l’impatto delle sedi operative, fino all’utilizzo di materiali a minore impatto nelle soluzioni di servizio. Sono presenti anche gli impegni per il triennio 2024 2026, in particolare sulla neutralizzazione delle emissioni delle sedi e sull'efficientamento dei processi.

Sul fronte sociale il documento racconta i progetti sviluppati con enti del terzo settore, le attività di sostegno alle comunità e le iniziative mirate all’inclusione. Viene inoltre ribadita l’attenzione al benessere dei collaboratori e alla valorizzazione delle competenze interne.

Il Report di Sostenibilità 2024 offre quindi una fotografia accurata delle azioni intraprese e degli obiettivi del gruppo, collocando la sostenibilità come elemento strutturale della strategia Buonristoro e non come comunicazione accessoria.

Il report integrale è disponibile a questo LINK

 


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