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Martedì 25 Marzo 2025

Specchio, servo delle mie brame...

Interrompo il solito flusso di informazioni per raccontarvi un episodio di vita reale che mi ha fatto riflettere. Ogni mattina per andare in redazione passo davanti ad un negozio H24 posizionato in modo strategico davanti ad una scuola media.

Inaspettatamente, visto il periodo, è sempre pieno, con un vero e proprio flusso continuo di ragazzi (soprattutto ragazze) che a turno entrano nel negozio prima che suoni la campanella della scuola.

Il negozio ha 5 macchine del freddo e una del caldo ed è tenuto molto bene, ma non ha di per sé qualche prodotto così attrattivo o particolare da generare quel traffico mattutino. Quindi stamattina ho deciso di andare a controllare di persona, anche a costo di chiedere agli studenti perché si affollavano nel locale...

Ebbene non ho avuto bisogno di chiedere, il segreto del negozio era un grande specchio a figura intera installato in una delle pareti dove le ragazze a turno di truccavano e si sistemavano i capelli. Qualche ragazzo era davanti alle macchine a prendersi una bibita fredda o calda, buttando "distrattamente" l'occhio alle ragazze in fase di maquillage.

Presumo che, vista la giovane età, non si trucchino a casa e che quello specchio sia la soluzione. Al di là di qualunque giudizio etico, a volte basta davvero poco per generare traffico in un'area ristoro. Pensare fuori dagli schemi, avere qualche intuizione, può davvero fare la differenza tra un punto vendita che funziona e uno che non è frequentato.

Contrordine compagni! In Svezia e Norvegia c'è il ritorno del contante.

Chi in Europa sosteneva che il contante fosse ormai un ricordo del passato dovrà ricredersi. Due dei Paesi più digitalizzati del mondo, la Svezia e la Norvegia, simboli della corsa verso una società cashless, stanno rivedendo le proprie posizioni. E la ragione è tutt'altro che banale, perché si parla di sicurezza nazionale e di resilienza dei sistemi economici.

In Svezia, dove i pagamenti digitali rappresentano la quasi totalità delle transazioni quotidiane e dove persino le chiese accettano offerte tramite app, il governo ha deciso di invertire la rotta. Alle famiglie viene ora consigliato di tenere in casa una piccola riserva di contante per affrontare eventuali crisi o emergenze, come blackout informatici, calamità naturali o – come paventato da diversi osservatori – attacchi cyber di larga scala. La nuova parola d’ordine è preparazione: non solo scorte alimentari e batterie, ma anche banconote e monete da usare quando la tecnologia si inceppa.

Un ragionamento analogo ha portato la Norvegia a introdurre un obbligo per gli esercenti: accettare i contanti. Una misura impensabile fino a pochi mesi fa, e che oggi viene invece giustificata dalla necessità di garantire l’accesso ai beni essenziali anche in scenari di interruzione dei servizi digitali. Insomma, il contante ritorna non come alternativa “vecchia” ma come strumento strategico di sicurezza.

Anche nel nostro Paese, dove il contante ha storicamente avuto un ruolo molto più radicato, l’adozione dei pagamenti digitali ha accelerato. Ma le istituzioni continuano a sottolineare che qualsiasi passo verso l’euro digitale o la cashless society non può prescindere dalla coesistenza con la moneta fisica. Troppa dipendenza dalla tecnologia, in fondo, rende tutti più vulnerabili.

Il vending italiano, da sempre allineato con l’innovazione nei metodi di pagamento, osserva questa tendenza con particolare interesse. Se il contante torna a essere considerato un asset strategico, anche nel vending potrebbe riaffacciarsi la necessità di mantenere operativi tutti i canali di pagamento – fisici e digitali – senza sbilanciarsi troppo. La lezione scandinava è chiara: la resilienza passa dalla diversificazione.


 


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