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Venerdì 8 Agosto 2025

Farinetti (Eataly): il caffè al bar dovrebbe costare almeno 2,50 euro

Oscar Farinetti ha acceso il dibattito nazionale con una dichiarazione netta: “Una tazzina di caffè al bar non può costare meno di 2,50 euro”. L’occasione è stata un incontro pubblico all’interno dello stabilimento Kimbo a Melito, alle porte di Napoli, dove il fondatore di Eataly ha visitato la torrefazione insieme al presidente Mario Rubino.

Secondo Farinetti, il caffè espresso italiano è un prodotto sottovalutato e venduto a un prezzo che non rispecchia i costi reali. Non solo la materia prima ha registrato un’impennata nei costi, ma l’intera filiera – dalla logistica alla professionalità del barista – richiede investimenti continui. Per questo, dice Farinetti, “in tutto il mondo il caffè costa molto di più: è tempo che anche in Italia si cominci a raccontarne il valore”.

A rincarare la dose è stato proprio Rubino, che ha ricordato come nell’ultimo biennio il prezzo del caffè verde h vuto picchi di crescita fino al 300% e che un pacco macinato oggi costi quasi il doppio rispetto al 2022. Con questi numeri, è evidente che le attuali tariffe al banco non siano più sostenibili per chi vuole garantire qualità e servizio.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Sui social molti utenti hanno criticato l’idea di rendere il caffè un prodotto “di lusso”, mentre altri, soprattutto del settore, hanno sottolineato come sia assurdo che un espresso costi meno di una bottiglietta d’acqua o di un qualunque snack al bar. In ogni caso, la provocazione ha colpito nel segno.

Nel frattempo, nel vending continua il paradosso: si continuano a vedere offerte sotto i 50 centesimi, mentre il bar prova a spingerlo verso i 2,50 euro...

Coca‑Cola HBC cresce nel primo semestre 2025 e conferma la guidance

Coca‑Cola HBC ha chiuso il primo semestre 2025 con risultati in crescita su tutti i fronti principali. I ricavi organici aumentano del 9,9%, trainati sia dal price mix che dall’incremento dei volumi (+2,6%). In particolare, le bevande energy segnano un +30% che le rende il segmento più dinamico del portafoglio.

Il fatturato reported si attesta a 5,62 miliardi di euro (+8,6%) mentre l’EBIT reported cresce del 15,2% a quota 649,8 milioni. Aumenta anche la marginalità, con un EBIT margin organico dell’11,6% (+20 punti base). L’utile netto sale a 470,6 milioni di euro (+23,3%).

Tra i canali che hanno performato meglio c’è l’out of home, dove si registra un’espansione significativa dell’offerta coffee con l’inserimento di oltre 1.500 nuovi punti vendita Costa e Caffè Vergnano. La campagna “Share a Coke”, partita in aprile, ha dato ulteriore slancio al brand.

Zoran Bogdanovic, CEO di Coca‑Cola HBC (in foto) ha dichiarato: "Abbiamo registrato un primo semestre molto positivo, con una crescita organica dei ricavi del 9,9% e un buon aumento dei volumi. I nostri team continuano a spingere sull’esecuzione di piani mirati nei mercati, valorizzando la forza del portafoglio 24/7 in un contesto macroeconomico complesso".

Confermata la guidance 2025: Coca‑Cola HBC prevede una crescita organica dei ricavi tra il 6% e l’8% e dell’EBIT tra il 7% e l’11%.

Giovedì 7 Agosto 2025

Furti all’hub Esselunga di Biandrate (Novara), coinvolto un ARD vending.

Una banda organizzata composta da quattro persone è finita nel mirino della Squadra Mobile di Novara per una lunga serie di furti all’interno del maxi magazzino logistico Esselunga di Biandrate. Tra loro anche un ARD incaricato del rifornimento dei distributori automatici presenti nella struttura.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tre dipendenti della logistica (due carrellisti e un capo turno) avrebbero sottratto sistematicamente merce dai bancali, consegnandola all’ARD durante il turno mattutino. Quest’ultimo occultava i prodotti nel furgone aziendale e li faceva uscire dall’hub in modo apparentemente regolare.

L’attività criminale sarebbe proseguita per mesi, almeno da settembre 2023, con una stima di circa 2.000 euro di merce rubata ogni giorno. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti beni per un valore complessivo superiore ai 50.000 euro, nascosti tra Novara e l’hinterland milanese.

Tutti e quattro gli indagati sono accusati di furto aggravato in concorso e associazione a delinquere. L’indagine è partita dopo alcune anomalie rilevate dal responsabile della sicurezza Esselunga e ha portato alla sospensione immediata di tutti i soggetti coinvolti.

Purtroppo, in casi come questo, anche le aziende di vending rischiano di pagare un prezzo reputazionale per comportamenti illeciti messi in atto da singoli dipendenti per profitto personale. Azioni compiute indossando una divisa aziendale, che finiscono per danneggiare l’immagine di realtà del tutto estranee ai fatti.

Il nuovo decreto sulle acque coinvolgerà anche il vending?

Nei giorni scorsi è entrato in vigore il Decreto legislativo 19 giugno 2025, n. 102, che modifica e integra il D.Lgs. 18/2023 in attuazione della direttiva UE 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Un provvedimento che aggiorna limiti, obblighi e definizioni, coinvolgendo una platea ampia di soggetti. Tra questi, in alcuni casi, rientrano anche i gestori del vending.

Il decreto non riguarda l’acqua confezionata (bottiglie, boccioni) né le macchine collegate alla rete idrica pubblica che non modificano l’acqua in alcun modo. Anche le macchine da caffè che utilizzano acqua solo per la preparazione di bevande calde restano escluse, purché non eroghino acqua naturale destinata a essere bevuta direttamente. Nessun problema quindi per la quasi totalità dei distributori presenti sul mercato.

Diverso è il caso delle cosiddette “case dell’acqua” o degli impianti di erogazione diretta gestiti da operatori del vending e alimentati da serbatoi, pozzi o altre fonti autonome. Se l’acqua viene trattata (filtrata, gasata, mineralizzata) oppure non proviene dalla rete pubblica, allora il gestore rientra a pieno titolo tra i “gestori idro-potabili” e scattano gli obblighi previsti dal decreto: controlli analitici, Piani di Sicurezza dell’Acqua e registrazione dei dati sul portale nazionale AnTeA.

In qualunque caso, CONFIDA ha già preparato un Manuale Tecnico per gli Operatori che gestiscono boccioni e POU che verrà a breve presentato al Ministero della salute per la validazione e poi diffuso agli associati.

Mercoledì 6 Agosto 2025

LUTTO NEL MONDO DEL VENDING

Oggi ci ha lasciato Costanzo Solinas, figura storica del vending in Sardegna e uno dei pionieri del settore nell’isola.

Aveva iniziato la sua attività alla fine degli anni ’70 a Sorso, alle porte di Sassari, quando i distributori erogavano caffè liofilizzato e servire un cliente significava prima di tutto conquistarsi la sua fiducia. In quegli anni ha portato il vending nelle caserme della Brigata Sassari, negli ospedali, negli enti pubblici e nelle aziende private, costruendo con determinazione un’attività che ancora oggi porta il suo nome.

Anche dopo la pensione è rimasto operativo e presente, lasciando il timone ai figli Andrea e Alessandro, che portano avanti la gestione con lo stesso spirito di servizio e radicamento nel territorio.

Alla famiglia Solinas va il cordoglio della redazione di Fantavending e di tutta la nostra community.


Caffè Borbone cresce del 10,7% nel primo semestre e punta sull’estero

Caffè Borbone chiude il primo semestre 2025 con ricavi pari a 184,5 milioni di euro, in crescita del 10,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è contenuto nella semestrale di Italmobiliare, che detiene il 60% della società partenopea.

La crescita riguarda in particolare i mercati internazionali, dove l’export ha registrato un incremento del 18%, trainato dalla nuova filiale aperta negli Stati Uniti. In Italia, la spinta principale arriva ancora una volta dal canale GDO, dove Borbone mantiene una leadership consolidata nel monoporzionato.

Nonostante l’incremento dei ricavi, il margine operativo lordo si è ridotto a 23,3 milioni di euro, penalizzato dall’impennata del prezzo della materia prima caffè, che ha generato un extra-costo di 26,7 milioni. Il risultato operativo netto si attesta a 16,7 milioni, al netto di 6,5 milioni di ammortamenti.

La posizione finanziaria netta al 30 giugno è negativa per 59,6 milioni, ma nel semestre Borbone è riuscita comunque a generare cassa per 9,7 milioni di euro, confermando una struttura solida nonostante il contesto inflattivo.

Anche sul fronte ESG, l’azienda ha proseguito il percorso avviato: impianti fotovoltaici, medaglia Gold EcoVadis e adesione alla Science Based Targets Initiative. Crescita, export e sostenibilità restano le tre parole chiave anche per la seconda metà dell’anno.

Martedì 5 Agosto 2025

Costa Coffee delude Coca‑Cola? Investimento da 5 miliardi in revisione

L’investimento miliardario di Coca‑Cola su Costa Coffee non ha dato i risultati attesi e il CEO James Quincey ha annunciato una revisione strategica del progetto. Le dichiarazioni arrivano dopo un periodo di performance sotto le aspettative, in cui il fatturato è rimasto fermo attorno a 1,2 miliardi di sterline e la divisione britannica ha registrato una perdita ante-imposte di 9,6 milioni di sterline.

Acquisita nel 2019 per circa 5 miliardi di dollari, Costa avrebbe dovuto rappresentare la porta d’ingresso di Coca‑Cola nel mondo del caffè a livello globale. Ma oggi Quincey riconosce che l’operazione “non è dove volevamo che fosse”. L’unico segmento in crescita è Costa Express, la rete automatica che continua a generare utili significativi. Il resto arranca, soprattutto nei negozi fisici.

Le vendite nel Regno Unito sono diminuite dell’1 % nel trimestre e del 3 % su base annua, segno di un calo strutturale del traffico nei coffee shop. In questo scenario, Costa in India fa eccezione con un +30% di ricavi e una crescita del 28% degli utili, ma resta un caso isolato. In Europa e negli Stati Uniti il marchio non ha ancora centrato gli obiettivi prefissati.

Secondo fonti internazionali, Coca‑Cola starebbe valutando scenari alternativi: dalla ristrutturazione interna alla possibilità di dismettere parte delle attività. Intanto, l’intera divisione è stata riorganizzata all’interno della struttura EMEA, nel quadro di un riassetto operativo più ampio avviato nel 2025.

Lunedì 4 Agosto 2025

Preziosi Food passa a Foster Clark: le patatine lucane diventano maltesi

Cambio di proprietà per uno dei marchi di snack più riconoscibili anche nel vending: Preziosi Food S.p.A. è stata acquisita al 100% da Foster Clark Products Ltd., società maltese appartenente al gruppo Francis Busuttil & Sons. L’operazione coinvolge lo storico sito produttivo di Melfi, oltre 130 milioni di confezioni annue, e circa 200 dipendenti.

L’azienda era in mano a un pool di azionisti composto dai fondi Vertis SGR, HAT SGR, Grani & Partners (Promotica) e altri soci. Il nuovo assetto punta a dare respiro internazionale al brand Salati Preziosi, molto presente anche nei distributori automatici con patatine, popcorn e snack salati.Secondo i dati diffusi, il fatturato 2024 ha superato gli 86 milioni di euro, con un margine operativo lordo di circa il 13%. Grani & Partners ha comunicato di aver ceduto il proprio 9,65% per 3,3 milioni di euro, soggetti a conguaglio.

Nessun cambio al vertice: Lorenzo Caporaletti resta alla guida di Preziosi Food, con l’obiettivo di proseguire un percorso di crescita che unisce radici territoriali e visione internazionale. Foster Clark, già presente in oltre 70 Paesi, ha dichiarato di considerare questa operazione come strategica per rafforzare la presenza industriale in Europa.

Caffè torrefatto Horeca: 738 milioni di euro nel 2024, +4,4%

Secondo i dati elaborati da Competitive Data, il mercato del caffè torrefatto nel canale Horeca ha raggiunto nel 2024 un valore di 738,3 milioni di euro, in crescita del +4,4% rispetto all’anno precedente. L’aumento è stato determinato dall’inflazione dei prezzi medi, a fronte di un leggero calo dei volumi.

A pesare sono stati soprattutto i rincari del caffè verde, in particolare dell’Arabica, insieme alle difficoltà logistiche causate dalle tensioni geopolitiche. Le torrefazioni hanno dovuto adeguare i listini, mentre il numero di bar attivi in Italia è diminuito di oltre 4.300 unità nell’arco dell’anno.

In questo scenario, le aziende più solide hanno saputo contenere gli aumenti e garantire continuità di servizio, guadagnando spazio a discapito dei concorrenti più fragili. Per molte torrefazioni, invece, l’erosione dei margini e l’accesso sempre più complesso al credito hanno reso difficile l’adattamento.

La fotografia scattata da Competitive Data mostra un settore che premia chi ha investito in innovazione, sostenibilità e capacità di presidio del mercato. Il canale Horeca resta fondamentale, ma sempre più selettivo nella scelta dei fornitori.

Venerdì 1 Agosto 2025

N-and Italia ottiene la certificazione PCI DSS livello 1

N-and Italia ha ottenuto la conformità al più elevato standard internazionale di sicurezza per i pagamenti digitali: il PCI DSS livello 1. La certificazione, rilasciata a seguito di un audit in sede da parte di un Qualified Security Assessor (QSA), riguarda i servizi erogati su infrastrutture cloud e conferma l’adozione di tutte le misure previste per la protezione dei dati sensibili delle carte di pagamento.

Il PCI DSS (Payment Card Industry Data Security Standard) è lo standard globale imposto dai principali circuiti internazionali (Visa, Mastercard, American Express, ecc.) per garantire la sicurezza nelle transazioni con carta. Il livello 1 è il più severo e riguarda i fornitori di servizi che gestiscono un elevato volume di transazioni. Le aziende certificate devono disporre di un’architettura di rete sicura, crittografia avanzata dei dati dei titolari di carta, procedure rigorose di controllo degli accessi e sistemi di monitoraggio continuo contro le violazioni.

Per N-and, che da anni sviluppa soluzioni digitali avanzate anche per il vending, si tratta di un traguardo strategico che rafforza la fiducia nei confronti dei propri sistemi di pagamento, confermando l’attenzione all’affidabilità tecnologica e alla protezione dei dati in ogni fase del processo. Una certificazione che non risponde solo a un requisito tecnico, ma che esprime un principio guida per tutta l’azienda: costruire fiducia e sicurezza per supportare la crescita dei propri clienti.

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