La guerra
dell'acqua.
L'incredibile
vicenda Acqua Eva -
Sant'Anna arriva in
tribunale
Ci
scusiamo in anticipo
per la lunghezza del
post, ma
coinvolgendo due
brand presenti anche
nel nostro settore,
ci sembrava
opportuno dare la
giusta visibilità e
cercare di
ricostruire fin dal
principio questa
incredibile vicenda.
Nell'aprile del 2018
usciva sul sito
www.mercatoalimentare.net
un articolo dal
titolo: "Inchiesta:
Acqua Eva è un brand
di proprietà Lidl?".
La notizia faceva
scalpore tanto che
poco dopo il Gruppo
COOP Italia
inoltrava ad Acqua
Eva una e-mail con
cui si chiedeva “con
estrema urgenza” una
nota ufficiale di
chiarimento. Ma non
solo, secondo la
società Fonti Alta
Valle Po (il
principale prodotto
è l’Acqua Eva),
questa voce portò
all’interruzione dei
rapporti commerciali
di fornitura da
parte di alcuni
illustri esponenti
della Grande
Distribuzione
Organizzata, con il
ritiro del prodotto
Acqua Eva dai
supermercati di
riferimento. In
secondo luogo sono
naufragate le serie
e avanzate
trattative
instaurate nella
primavera 2018 per
un ingresso nella
compagine societaria
del noto
imprenditore
italiano Renzo Rosso
che si sono
improvvisamente
interrotte con un
messaggio di posta
elettronica, nel
quale si evidenzia
che una delle
principali cause del
sopravvenuto
disinteresse per
FAVP, è data dalle
possibili
conseguenze negative
sul business di
Acqua Eva, derivanti
dalla divulgazione
delle notizie sui
presunti legami col
Gruppo Lidl.
Dal
memorandum che
abbiamo ricevuto
sulla vicenda si
evince che gli
accertamenti
investigativi svolti
dalla Procura di
Cuneo hanno
fatto emergere i
seguenti dati:
• la titolare del
dominio attraverso
il quale è stato
costruito il sito
internet era una
donna residente in
provincia di Asti
che risultava
deceduta sin dal
2011;
• la donna aveva due
nipoti, uno dei
quali si chiama
Davide Moscato;
• il predetto Davide
Moscato nella
primavera 2018
risulta aver
percepito redditi da
lavoro dipendente
dalla società Mia
Beverage s.r.l.,
appartenente al
Gruppo di Fonti di
Vinadio (oggi Sant’Anna
s.p.a), di cui
Alberto Bertone era
unico socio;
• attraverso
rogatoria
internazionale, è
emerso che la carta
di credito
utilizzata per il
pagamento degli
oneri di gestione
del dominio web,
appoggiata su banca
lussemburghese, era
intestata proprio al
citato Davide
Moscato, esperto in
marketing aziendale
laureato in
economia;
• il signor Moscato
ha reso
dichiarazioni
confessorie,
ammettendo di aver
creato ad arte il
sito
Mercatoalimentare.net
al solo scopo di
gettare discredito
su Acqua Eva, su
esplicite e dirette
indicazioni di
Alberto Bertone e
Luca Cheri, i quali
avevano interesse a
screditare l’impresa
concorrente senza
che l’iniziativa
fosse a loro
riconducibile,
documentando la
circostanza con una
serie di messaggi
scambiati tra i vari
soggetti;
• le attività di
mistery shopping e
di indagine svolte
da personale della
Società presso
alcuni supermercati
che avevano
interrotto i
rapporti con Fonti
Alta Valle Po, hanno
fatto emergere che
gli spazi
precedentemente
assegnati sugli
scaffali ad Acqua
Eva erano stati
occupati dall’Acqua
MIA, prodotto
appartenente al
Gruppo Sant’Anna di
Vinadio;
• Inoltre, quando
ancora non erano
concluse le indagini
della Procura di
Cuneo, a seguito
delle difficoltà
incontrate dalla
Società nel
mantenere i rapporti
commerciali con
parte degli
operatori della GDO,
lo stesso Alberto
Bertone ha
presentato ai soci
di Fonti Alta Valle
Po una serie di
offerte per rilevare
le loro quote ed
acquisire così la
società concorrente,
tutte quante
respinte al
mittente.
Alla luce di tali
fatti, la Procura di
Cuneo ha contestato
a Bertone, Cheri e
Moscato i reati
di turbata libertà
dell’industria e del
commercio (art.
517 c.p.) e
diffamazione
(art. 595 c.p.) in
danno di Fonti Alta
Valle Po. Il
procedimento pende
nella fase del
giudizio di primo
grado davanti al
Tribunale di Cuneo.
Vi
terremo informati e
pubblicheremo
qualunque replica ci
dovesse arrivare
dalle controparti.
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ASSEMBLEA CONFIDA
2023: ANCORA 15
GIORNI PER
ISCRIVERSI!
Il 20
maggio alle ore 10,
presso il Museo
Storico dell’Alfa
Romeo di Arese (MI),
si terrà l’Assemblea
Generale di CONFIDA.
Il titolo scelto per
l’Assemblea 2023 è
“Acceleriamo verso
il futuro” in quanto
affronterà il tema
delle sfide future
del settore della
distribuzione
automatica.
L’Assemblea 2023 di
Confida sarà
organizzata in un
luogo iconico che un
tempo ospitava uno
stabilimento
produttivo dell’Alfa
Romeo e oggi è un
moderno Centro
Congressi e un
Museo con un
percorso espositivo
di 4800 mq ,
suddivisi in sei
piani, che
ripercorre la storia
del celebre marchio
italiano delle
quattro ruote
attraverso 256
vetture e 150 motori
storici.
Il Museo è molto
vicino a Milano e
comodo da
raggiungere in auto
perché è situato
all’uscita Arese
dell’autostrada A8
(“Milano Laghi”). E’
in una posizione
strategica anche
rispetto agli
aeroporti (il più
vicino è Malpensa).
In ogni caso, per
gli associati che
arriveranno in treno
o aereo a Milano
CONFIDA, organizzerà
una navetta.
Ovviamente è
prevista una visita
guidata al Museo
(suddivisa in
gruppi), che ci
sentiamo di
consigliare
vivamente, visto che
è davvero una bella
esperienza.
Confida informa che
rimangono solo 15
giorni per
iscriversi!
L'organizzazione
dell'evento prevede
infatti di
anticipare il numero
dei visitatori alla
struttura, quindi
chiunque fosse
interessato deve
dare conferma
entro il 28 marzo.
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