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Giovedì 16 Marzo 2023

La guerra dell'acqua. L'incredibile vicenda Acqua Eva - Sant'Anna arriva in tribunale

Ci scusiamo in anticipo per la lunghezza del post, ma coinvolgendo due brand presenti anche nel nostro settore, ci sembrava opportuno dare la giusta visibilità e cercare di ricostruire fin dal principio questa incredibile vicenda.

Nell'aprile del 2018 usciva sul sito www.mercatoalimentare.net un articolo dal titolo: "Inchiesta: Acqua Eva è un brand di proprietà Lidl?". La notizia faceva scalpore tanto che poco dopo il Gruppo COOP Italia inoltrava ad Acqua Eva una e-mail con cui si chiedeva “con estrema urgenza” una nota ufficiale di chiarimento. Ma non solo, secondo la società Fonti Alta Valle Po (il principale prodotto è l’Acqua Eva), questa voce portò all’interruzione dei rapporti commerciali di fornitura da parte di alcuni illustri esponenti della Grande Distribuzione Organizzata, con il ritiro del prodotto Acqua Eva dai supermercati di riferimento. In secondo luogo sono naufragate le serie e avanzate trattative instaurate nella primavera 2018 per un ingresso nella compagine societaria del noto imprenditore italiano Renzo Rosso che si sono improvvisamente interrotte con un messaggio di posta elettronica, nel quale si evidenzia che una delle principali cause del sopravvenuto disinteresse per FAVP, è data dalle possibili conseguenze negative sul business di Acqua Eva, derivanti dalla divulgazione delle notizie sui presunti legami col Gruppo Lidl.

Dal memorandum che abbiamo ricevuto sulla vicenda si evince che gli accertamenti investigativi svolti dalla Procura di Cuneo hanno fatto emergere i seguenti dati:
• la titolare del dominio attraverso il quale è stato costruito il sito internet era una donna residente in provincia di Asti che risultava deceduta sin dal 2011;
• la donna aveva due nipoti, uno dei quali si chiama Davide Moscato;
• il predetto Davide Moscato nella primavera 2018 risulta aver percepito redditi da lavoro dipendente dalla società Mia Beverage s.r.l., appartenente al Gruppo di Fonti di Vinadio (oggi Sant’Anna s.p.a), di cui Alberto Bertone era unico socio;
• attraverso rogatoria internazionale, è emerso che la carta di credito utilizzata per il pagamento degli oneri di gestione del dominio web, appoggiata su banca lussemburghese, era intestata proprio al citato Davide Moscato, esperto in marketing aziendale laureato in economia;
• il signor Moscato ha reso dichiarazioni confessorie, ammettendo di aver creato ad arte il sito Mercatoalimentare.net al solo scopo di gettare discredito su Acqua Eva, su esplicite e dirette indicazioni di Alberto Bertone e Luca Cheri, i quali avevano interesse a screditare l’impresa concorrente senza che l’iniziativa fosse a loro riconducibile, documentando la circostanza con una serie di messaggi scambiati tra i vari soggetti;
• le attività di mistery shopping e di indagine svolte da personale della Società presso alcuni supermercati che avevano interrotto i rapporti con Fonti Alta Valle Po, hanno fatto emergere che gli spazi precedentemente assegnati sugli scaffali ad Acqua Eva erano stati occupati dall’Acqua MIA, prodotto appartenente al Gruppo Sant’Anna di Vinadio;
• Inoltre, quando ancora non erano concluse le indagini della Procura di Cuneo, a seguito delle difficoltà incontrate dalla Società nel mantenere i rapporti commerciali con parte degli operatori della GDO, lo stesso Alberto Bertone ha presentato ai soci di Fonti Alta Valle Po una serie di offerte per rilevare le loro quote ed acquisire così la società concorrente, tutte quante respinte al mittente.

Alla luce di tali fatti, la Procura di Cuneo ha contestato a Bertone, Cheri e Moscato i reati di turbata libertà dell’industria e del commercio (art. 517 c.p.) e diffamazione (art. 595 c.p.) in danno di Fonti Alta Valle Po. Il procedimento pende nella fase del giudizio di primo grado davanti al Tribunale di Cuneo.

Vi terremo informati e pubblicheremo qualunque replica ci dovesse arrivare dalle controparti.

ASSEMBLEA CONFIDA 2023: ANCORA 15 GIORNI PER ISCRIVERSI!

Il 20 maggio alle ore 10, presso il Museo Storico dell’Alfa Romeo di Arese (MI), si terrà l’Assemblea Generale di CONFIDA. Il titolo scelto per l’Assemblea 2023 è “Acceleriamo verso il futuro” in quanto affronterà il tema delle sfide future del settore della distribuzione automatica.

L’Assemblea 2023 di Confida sarà organizzata in un luogo iconico che un tempo ospitava uno stabilimento produttivo dell’Alfa Romeo e oggi è un moderno Centro Congressi e un Museo con un percorso espositivo di 4800 mq , suddivisi in sei piani, che ripercorre la storia del celebre marchio italiano delle quattro ruote attraverso 256 vetture e 150 motori storici.

Il Museo è molto vicino a Milano e comodo da raggiungere in auto perché è situato all’uscita Arese dell’autostrada A8 (“Milano Laghi”). E’ in una posizione strategica anche rispetto agli aeroporti (il più vicino è Malpensa). In ogni caso, per gli associati che arriveranno in treno o aereo a Milano CONFIDA, organizzerà una navetta.

Ovviamente è prevista una visita guidata al Museo (suddivisa in gruppi), che ci sentiamo di consigliare vivamente, visto che è davvero una bella esperienza. Confida informa che rimangono solo 15 giorni per iscriversi! L'organizzazione dell'evento prevede infatti di anticipare il numero dei visitatori alla struttura, quindi chiunque fosse interessato deve dare conferma entro il 28 marzo.

 


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