Il corto circuito
nel Sorriso. Lettera
disciplinare ai
commerciali
Nel
1998, quando sono
entrato nel vending,
ho iniziato a
conoscere molti
imprenditori del
settore. Tra tutti,
uno mi fece una
particolare
impressione:
Epaminonda Scaltriti.
Le prime parole che
gli sentii
pronunciare furono:
“La mia strategia è
sempre stata quella
di dare un valore
enorme alle risorse
umane, nella
convinzione che un
imprenditore, se non
ha questi ideali,
avrà sempre
difficoltà a fare
impresa sia nel
nostro che in altri
settori. Oggi per
fare impresa serve
un grande rispetto
delle risorse umane,
una notevole cura
nella formazione e
una grande
attenzione a
renderli partecipi.”
Epaminonda conosceva
per nome tutti i
suoi dipendenti e
attuava la
valorizzazione del
capitale umano nei
fatti, non solo a
parole.
Purtroppo, Scaltriti
perseguiva degli
obiettivi di
crescita molto
ambiziosi
all’interno del
settore e qualche
anno dopo iniziò a
valutare l’ingresso
di un partner
finanziario di
minoranza che
potesse sostenerlo
in quella forte fase
di espansione.
Ho sempre ammirato
il suo modo di fare
impresa, ma non
posso dimenticare
che è stato il primo
ad aprire la porta
ai lupi. I Fondi che
prima erano in
minoranza, presto
sono diventati
maggioranza e hanno
venduto ad altri
lupi sempre più
famelici. Inutile
dire che dopo 4 giri
di giostra è rimasto
ben poco da
spolpare.
Questa settimana,
decine di
commerciali del
gruppo che ha
fondato Scaltriti,
hanno ricevuto delle
lettere di richiamo
disciplinare. La
loro colpa è stata
quella di non
inserire a sistema
dei dati. Dai
commenti ricevuti a
Fantavending (alcuni
riportati in
Area Risposte)
è del tutto evidente
il corto circuito
aziendale. Siamo di
fronte ad una forza
lavoro essenziale
per la ripresa come
quella commerciale
che all’improvviso
viene trattata come
nemica. Difficile
capire la strategia
sottostante, se non
come un primo avviso
di sfratto. Sfoltire
i ranghi potrebbe
essere la fase due.
Intendiamoci,
abbandonare la
carota per il
bastone non è
sbagliato in sé, la
proprietà ha la
facoltà e il diritto
di farlo. Sono
semplicemente
perplesso sui
potenziali risultati
raggiungibili e
ancora più perplesso
sulla categoria di
addetti che è stata
fatta oggetto del
trattamento. Perfino
uno che vive le
vicende del gruppo
dall’esterno come
me, sa benissimo che
forse c’era qualcun
altro che magari una
“bastonata” la
meritava davvero…
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Stress da lavoro
e rispetto delle 8
ore. Botta e
risposta tra
sindacati e IVS
Il rispetto
dell'orario
lavorativo è da
sempre uno degli
argomenti più
gettonati nei
commenti inviati a
Fantavending. Il
periodo pandemico ha
ovviamente
complicato il
quadro, soprattutto
in relazione alla
tanta cassa
integrazione a
rotazione svolta,
che spesso ha
portato scompensi
sui normali giri di ARD e tecnici.
Sul tema in IVS
Italia si sono
recentemente mossi i sindacati
ed hanno
ottenuto diversi
incontri con la
controparte
aziendale. Dopo il
terzo appuntamento
però il tavolo è
saltato ed è stato
subito emesso un
comunicato stampa
dalla FILCAMS-CIGL a
cui IVS Italia ha
risposto.
Pubblichiamo
entrambi i documenti
che ci sono stati
inviati da più
fonti:
FILCAMS-CIGL
"Si è concluso
bruscamente, con
l’abbandono della
trattativa da parte
dell’azienda, il
terzo incontro tra
la società del
vending IVS Italia e
le organizzazioni
sindacali di
categoria Filcams
Cgil, Fisascat Cisl
e Uiltucs, che
verteva sui temi
salute e sicurezza e
stress da lavoro
correlato.
L’azienda, pur
sollecitata dai
sindacati, non ha
fornito risposte
certe e risolutive
alle problematiche
sollevate dalle
categorie insieme ai
delegati e alle
strutture
territoriali, che
chiedono un
intervento immediato
volto a eliminare o
quantomeno abbassare
i rischi e i
pericoli che ne
conseguono per le
migliaia di
dipendenti.
La discussione
riguardava in
particolare il
rispetto delle 8 ore
giornaliere di
lavoro, facilmente
superate a causa dei
carichi eccessivi di
consegne affidate ai
dipendenti; il
rispetto delle
normative
contrattuali in
merito agli
straordinari – come
limite e come
retribuzione – e
alle ‘trasferte
Italia’; la
questione del
caricamento oltre i
limiti dei furgoni
utilizzati dagli
addetti, con il
rischio di causare
incidenti e ricevere
multe per il mancato
rispetto delle
normative stradali.
“Questi sono i temi
che l’azienda si è
rifiutata di
affrontare –
dichiarano le
Organizzazioni
sindacali – e le
condizioni di lavoro
che costringono i
dipendenti a
compiere
quotidianamente
azioni inopportune
impartite
indirettamente
dall’azienda. Non
possiamo accettare
questa condotta, che
IVS adotta ormai da
troppo tempo”.
Impossibilitati a
svolgere le proprie
mansioni in
sicurezza, i
lavoratori sono
affaticati e
stressati: le
Organizzazioni
sindacali si
attiveranno pertanto
al fine di mettere
in azione tutti i
percorsi utili a
garantire il
rispetto del
Contratto nazionale
e delle leggi atte a
tutelare la salute e
la sicurezza nei
luoghi di lavoro.
IVS
ITALIA
Egregi Lavoratori,
la Direzione della
Società ritiene
doveroso fornire
alcune precisazioni
in relazione al
comunicato unitario
pubblicato il 3
febbraio u.s. dalle
Organizzazioni
Sindacali di
categoria Filcams
Cgil, Fisascat Cisl
e Uiltucs, avente ad
oggetto la salute e
la sicurezza sui
luoghi di lavoro e
lo stress da lavoro
correlato.
Innanzitutto, Ivs
Italia non può che
esprimere il proprio
disappunto per
quanto affermato
dalle Organizzazioni
Sindacali e
respingere le accuse
mosse nei suoi
confronti.
La Società, infatti,
non si è mai
sottratta al
confronto con il
Sindacato, né oggi
in merito alle
tematiche di cui al
comunicato, né in
passato in merito a
qualsivoglia altra
questione inerente i
temi della salute e
della sicurezza.
Tuttavia il dialogo
tra le Parti non può
prescindere da una
dialettica
costruttiva,
improntata ai canoni
di correttezza e
soprattutto
rispettosa delle
reciproche
posizioni.
Cionondimeno, a
parere della
Scrivente, tale
condizione è venuta
a mancare
all'incontro del 1°
febbraio u.s., in
occasione del quale
sono state rivolte
alla Società
critiche infondate
nei contenuti e
inaccettabili nei
toni.
Ragioni queste che
hanno determinato la
decisione della
stessa di non
proseguire con il
tavolo di confronto.
Si sottolinea
infatti che Ivs
Italia si è
dimostrata fin da
subito disponibile
ad affrontare,
ascoltare e
analizzare le
tematiche di cui
alla richiesta di
incontro pervenuta
dalle Organizzazioni
Sindacali il 22
ottobre 2021, alla
quale hanno fatto
seguito confronti
diretti con le
strutture
territoriali nelle
province
interessate, come
peraltro documentato
dalle relazioni
trasmesse all'esito
di tali incontri.
Ciò premesso, la
Società valuterà la
possibile riapertura
del dialogo con le
Organizzazioni
Sindacali, purché
sia garantita
l'instaurazione di
una dialettica
costruttiva e nel
rispetto reciproco
tra le Parti.
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