.
     
      GOSSIPRISPOSTECOMMENTICHI SIAMOAVATARPRIVACY    
 
 


 

Giovedì 20 Febbraio 2025

Quando i "ribaltatori" non sono la soluzione ma il problema...

Ormai lo sappiamo, nei periodi di tensione sui prezzi e di consistenti aumenti di listino dei prodotti alimentari, tornano in auge i cosiddetti "ribaltatori", un termine gergale che indica realtà (piattaforme logistiche, spedizionieri o intermediari) che praticano prezzi estremamente bassi grazie a strategie commerciali aggressive o a modelli operativi al limite della legalità.

Ovviamente non vogliamo generalizzare, ma purtroppo alcuni di questi operano in una zona grigia, evadendo IVA, contributi previdenziali o lavorando con società che spariscono dopo pochi mesi. Ora pare che uno di questi sia fallito e che l'Agenzia delle Entrate stia chiamando i suoi clienti a rispondere dell'IVA non versata per incauto acquisto e nel principio di responsabilità solidale in materia di imposta del valore aggiunto.

D'altronde se qualcuno acquista beni o servizi a un prezzo irrealisticamente basso rispetto al mercato, l’Agenzia tende a ritenere che fosse a conoscenza dell’irregolarità fiscale.

Eppure nel Paese dei Furbi c'è sempre qualcuno che si vanta di comprare i prodotti a molto meno degli altri, senza mai farsi una domanda di come sia possibile trovare prezzi il 20% più bassi dei suoi colleghi. Poi, quando gli citano l'articolo 712 del codice penale, si risvegliano dal sogno...

Coca Cola negli USA cavalca il trend delle bibite prebiotiche con Simply Pop

Coca-Cola ha annunciato il lancio di Simply Pop, una nuova linea di bibite prebiotiche progettate per supportare la salute intestinale e il sistema immunitario. Questa mossa rappresenta l'ingresso del colosso delle bevande nel crescente mercato delle "sode salutari", un settore che ha visto una notevole espansione negli ultimi anni.

Simply Pop sarà disponibile in cinque gusti: Fragola, Mango Ananas, Punch di Frutta, Lime e Punch Agrumato. Ogni lattina da 12 once (circa 355 ml) conterrà 6 grammi di fibre prebiotiche, insieme a vitamina C e zinco, nutrienti noti per sostenere le difese immunitarie. Le bevande sono realizzate con il 25-30% di succo di frutta reale e non contengono zuccheri aggiunti. Il lancio è previsto per la fine di febbraio in punti vendita selezionati e online tramite Amazon Fresh, con un prezzo al dettaglio di 2,49 dollari per lattina.

Becca Kerr, CEO della divisione Nutrition di Coca-Cola, ha dichiarato: "Abbiamo riscontrato che i consumatori, in particolare i giovani delle generazioni Z e Millennial attenti al benessere, erano molto interessati ai succhi e alle bibite prebiotiche. E poiché molti marchi in questa categoria sono nuovi, cercavano di allinearsi con nomi che conoscono e di cui si fidano per qualità e gusto".

Il mercato delle bibite prebiotiche ha registrato una crescita significativa negli Stati Uniti, passando da un valore di 197 milioni di dollari nel 2020 a 440 milioni di dollari nel 2024. Si prevede che questo segmento possa superare i 2 miliardi di dollari entro il 2029.

L'ingresso di Coca-Cola nel mercato delle bibite prebiotiche rappresenta una risposta strategica alla crescente domanda di bevande funzionali e salutari, evidenziando come anche i giganti del settore stiano adattando le loro offerte per soddisfare le nuove preferenze dei consumatori.

Mercoledì 19 Febbraio 2025

Unionplast lancia l’allarme per il caro bollette. Settore della plastica a rischio?

Ci mancava solo questa. Nel desolante panorama dei fornitori vending, tutti impegnati a farci gli aumenti per i contratti 2025, il monouso in palstica si stava in qualche modo salvando e non destava preoccupazioni.

Purtroppo, come un fulmine a ciel sereno, Unionplast, l’associazione che rappresenta le imprese italiane della trasformazione e del riciclo delle materie plastiche, ha lanciato un allarme urgente sulle gravi conseguenze dell’esplosione dei costi energetici.

Marco Bergaglio, presidente di Unionplast, ha dichiarato: “La crisi dei prezzi dell’energia sta mettendo in ginocchio il settore plastica, un comparto altamente energivoro che comprende oltre 5.000 imprese e dà lavoro a più di 100.000 persone. Siamo in una situazione di emergenza che rischia di compromettere la continuità operativa di molte aziende e l’intero sistema economico nazionale. Questo problema non riguarda solo la plastica, ma tutte le filiere collegate, come l’agro-alimentare, l’edilizia, la sanità e l’automotive, essenziali per il Paese”.

In un comunicato stampa Unionplast evidenza come il prezzo dell’energia elettrica ha raggiunto 150 euro a MWh, ben sopra la media di 108 euro a MWh registrata nel 2024, con un impatto devastante su migliaia di aziende. Se non si interviene tempestivamente, molte imprese rischiano di fermarsi, innescando un effetto domino che colpirà le filiere strategiche per l’Italia e comprometterà l’intero tessuto produttivo del Paese. Il rischio è quello di alimentare una spirale inflattiva che impatterà su prezzi e competitività, con gravi ripercussioni per l’economia nazionale.


Ho.Re.Ca. Meeting: a Rimini si parla del futuro di un settore da 185 miliardi

Nonostante il contesto di incertezza, la filiera agroalimentare italiana si conferma un asset strategico per il Paese. Il canale Ho.Re.Ca. svolge un ruolo fondamentale nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani, promuovendo la qualità a livello nazionale e internazionale e contribuendo alla diffusione dell’eccellenza gastronomica italiana.

Con oltre 3,4 milioni di occupati, di cui 475mila nel settore Food&Beverage (F&B), e un valore aggiunto agroalimentare che supera i 72 miliardi di euro, di cui 32,7 miliardi riferiti al F&B, la filiera agroalimentare si è dimostrata un motore essenziale per la competitività del Paese. Il settore, che genera un fatturato complessivo di 261,4 miliardi di euro, di cui 185 miliardi relativi al F&B, ha registrato nel 2023 una crescita del 37,6% rispetto al 2015. Considerando l’intero indotto, nel 2023 la filiera agroalimentare estesa ha generato 371,2 miliardi di euro, pari al 19,4% del PIL italiano. L’export agroalimentare ha raggiunto i 69,2 miliardi di euro nel 2024, di cui 60 miliardi di F&B, con un aumento del 68,5% rispetto al 2015, consolidando l’Italia come leader nella produzione di qualità con 856 produzioni certificate, il numero più alto in Europa.

L’analisi ha evidenziato come il panorama economico e sociale sia caratterizzato da profonde incertezze. Tra i principali fattori di criticità emergono le tensioni geopolitiche, in particolare le relazioni tra USA e Cina, e le preoccupazioni demografiche: l’Europa si avvia verso un calo della popolazione di 40 milioni di abitanti entro il 2050, con l’Italia che potrebbe perdere circa 6 milioni di residenti. Anche i cambiamenti climatici rappresentano una sfida cruciale. Il 2024 è stato il primo anno in cui le anomalie termiche globali hanno superato +1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’Italia che ha registrato un incremento ancora maggiore (+2,95°C). La crescente frequenza di eventi climatici estremi ha causato danni economici significativi, posizionando l’Italia al terzo posto nell’UE per perdite economiche legate al clima nel 2023.

I consumi alimentari stanno attraversando una fase di stagnazione a causa dell’inflazione, ma il canale Ho.Re.Ca. ha dimostrato una grande capacità di ripresa dopo le difficoltà della pandemia. Nel 2023, la spesa destinata ai consumi fuori casa ha raggiunto il 5,7% del budget familiare, segnando il valore più alto degli ultimi dieci anni. Il settore è in piena trasformazione, spinto da nuove abitudini di consumo e dall’evoluzione tecnologica.

Martedì 18 Febbraio 2025

Transizione 5.0 in arrivo a marzo il chiarimento del Ministero

L’importanza per il vending di poter accedere al credito d’imposta del provvedimento Transizione 5.0 per finanziare l’innovazione e la necessità di superare le difficoltà burocratiche che al momento hanno impedito di usufruire di questo beneficio fiscale, sono al centro di un articolo uscito sul Sole24Ore che riprende una dichiarazione de Presidente di Confida Massimo Trapletti

Infatti, il settore della distribuzione automatica è ancora in attesa dell’interpretazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy richiesto con forza da Confida durante gli Stati Generali che favorirebbe l’accesso delle imprese di gestione al credito d’Imposta.

La novità è che da fonti ministeriali si apprende che il chiarimento richiesto da Confida dovrebbe essere pubblicato nel mese di marzo. In un periodo come questo sarebbe davvero importante poter accedere a delle agevolazioni. Incrociamo le dita...


Giusto Break: uno snack biologico che unisce gusto, artigianalità e solidarietà

Uno snack biologico che diventa un gesto di solidarietà? Si chiama Giusto Break ed è già disponibile nei distributori automatici di Novagest. Un prodotto che nasce dalla collaborazione con Colonia Agricola, impresa sociale di Alternativa Ambiente, e Advar, per sostenere le attività di assistenza ai malati e alle loro famiglie.

Per ogni snack venduto, infatti, 50 centesimi verranno devoluti ad Advar, associazione che offre servizi gratuiti di assistenza ai malati più fragili e supporto alle loro famiglie nei delicati momenti dell'elaborazione del lutto. Un aiuto concreto che trasforma una pausa caffè in un gesto di sostegno per chi affronta situazioni di sofferenza.

La ricetta di Giusto Break è frutto di un'attenta lavorazione artigianale, realizzata nel laboratorio di pasticceria di Colonia Agricola. Gli ingredienti sono pochi, semplici e biologici, selezionati con cura per offrire uno snack genuino e di qualità. Alla preparazione partecipano persone coinvolte in percorsi di inserimento lavorativo, seguite e coordinate da un Maestro pasticcere, in un processo che valorizza la professionalità e favorisce l'inclusione sociale.

Il packaging di Giusto Break è stato studiato con particolare attenzione: semplice, essenziale e funzionale alla distribuzione nei distributori automatici. Ogni dettaglio è stato pensato per comunicare i valori di un prodotto che porta con sé una storia di impegno sociale e qualità artigianale.

Un'iniziativa come questa è l'ennesima dimostrazione di come il vending possa diventare veicolo di valori positivi e di supporto alla comunità.

Lunedì 17 Febbraio 2025

La truffa dei finti tecnici in Umbria si chiude con due denunce per furto aggravato

Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di furti ai danni di distributori automatici compiuti nel normale orario di lavoro. La tecnica è sempre la stessa, uno o due operatori si fingono addetti della compagnia di gestione, accedono alle macchine, le svuotano dell'incasso e se ne vanno indisturbati.

In Umbria il problema stava diventando serio, visto che negli ultimi mesi diverse locazioni sia pubbliche che private avevano subito questo tipo di furto, con due finti tecnici che sostenevano di dover fare manutenzioni straordinarie e poi rubavano non solo l'incasso dei distributori, ma anche degli oggetti personali lasciati incustoditi negli uffici. Dopo numerose denunce, i Carabinieri hanno indagato e, grazie ai filmati di sorveglianza, hanno identificato e denunciato i due delinquenti per furto aggravato.

Tutto bene quello che finisce bene? Insomma... Durante l'inchiesta si è scoperto che uno dei due finti tecnici era sottoposto alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. C'è da chiedersi come mai abbia comunque potuto compiere così tanti reati, nonostante la misura di prevenzione.

Inoltre permetteteci una riflessione molto poco "political correct". I gestori subiscono tantissimi furti tutti i giorni in ogni parte d'Italia e sono davvero poche le volte che i responsabili vengono presi e condannati. Il fatto che questa volta i ladri avessero rubato anche ai singoli cittadini e che siano arrivate alle Forze dell'Ordine anche le loro denunce, sembra aver dato una spinta in più alle indagini... Possibile che la denuncia del gestore spesso non sia sufficiente ad ottenere lo stesso risultato?

Grande partecipazione a Roma per l’avvio del roadshow 2025 di Vai Italia

Si è concluso giovedì scorso a Roma il primo appuntamento del roadshow 2025 di Vai Italia, un evento che ha riscosso un grande successo grazie alla partecipazione di numerosi gestori e al forte coinvolgimento della squadra organizzativa. L'iniziativa ha rappresentato un'importante occasione di confronto e aggiornamento sulle dinamiche del settore, confermandosi come un appuntamento di rilievo per gli operatori del mercato.

L'evento ha visto il supporto di diversi fornitori partner, la cui collaborazione è stata determinante per la buona riuscita dell'incontro. La presenza attiva di queste aziende ha permesso di approfondire tematiche cruciali, stimolando lo scambio di idee e la creazione di nuove sinergie tra i partecipanti.

Durante il roadshow, si sono affrontati argomenti legati alle prospettive future del settore, con particolare attenzione alle sfide e alle opportunità che attendono i gestori nei prossimi mesi. Il dialogo costruttivo tra gli attori coinvolti ha arricchito ulteriormente il dibattito, offrendo spunti interessanti e favorendo una maggiore consapevolezza delle tendenze di mercato.

Con il successo ottenuto a Roma, Vai Italia si prepara ora a proseguire il tour con rinnovato entusiasmo. Le prossime tappe toccheranno le città di Bari, Salerno e Catania, per poi spostarsi a Milano, Bologna e Cagliari. Ogni appuntamento sarà un'opportunità per consolidare la rete di contatti e rafforzare il legame con tutti i protagonisti del settore.

Venerdì 14 Febbraio 2025

Il codice Ateco del vending 47.99.20 va in pensione. Caos sul nuovo numero...

Dopo 18 anni di onorato servizio, il codice ATECO identificativo del vending varrà sostituito da un nuovo numero. La nuova classificazione sarà operativa dal 1° aprile 2025, quindi tra circa 6 settimane, ma ancora non si ha la minima idea di quale sarà il nuovo codice.

E' vero che l'ATECO è pensato per finalità esclusivamente statistiche dell'INPS, ma purtroppo ha anche effetti sul piano fiscale, sugli appalti, sugli adempimenti amministrativi presso il sistema camerale. Quindi è fondamentale sapere qual è il nostro quanto prima. Ci ricordiamo tutti del periodo Covid e dell'importanza di avere il 47.99.20, un codice che ci permetteva di essere una delle poche attività consentite in piena pandemia...

Il problema è che si è cambiata la logica della classificazione, che si baserà sul tipo di prodotto venduto e non sul canale di vendita. Ma visto che i gestori vending possono vendere di tutto e di più, ma non i tabacchi e, nella maggior parte dei casi, nemmeno le bevande alcoliche, dove saremo messi?

A guardare le nuove categorie potemmo rientrare in oltre 20 di queste... Quindi proprio non si sa dove andremo a finire, probabilmente nel 47.2 e qualcosa...

Vi terremo informati.

La pausa merenda in ufficio: un rituale irrinunciabile per 9 italiani su 10

La merenda in ufficio non è solo una pausa per ricaricare le energie, ma un vero e proprio rituale per nove italiani su dieci. È quanto emerge dalla ricerca "Gli italiani e la merenda in ufficio", commissionata da Unione Italiana Food e realizzata da AstraRicerche, che ha analizzato le abitudini alimentari dei lavoratori italiani tra i 18 e i 65 anni.

Secondo i dati raccolti, il 43% degli intervistati preferisce condividerla con i colleghi, trasformandola in un'occasione di socializzazione. Tuttavia, un altro 44% dichiara di vivere questo momento in solitaria, spesso per ragioni legate ai ritmi di lavoro serrati. Indipendentemente dalle modalità, il 60% degli italiani considera la merenda una parentesi di benessere che aiuta a ridurre lo stress accumulato.

Le scelte alimentari riflettono la ricerca di equilibrio e varietà: al primo posto si trova la frutta (52%), seguita da cracker (48%) e merendine confezionate (47,5%). Tra le altre opzioni compaiono i biscotti (42%), lo yogurt (34%), il panino salato (22%), il dolce fatto in casa (19%), la pizza (11%), il pane con confettura (10%) e, in misura minore, il gelato (5%).

Per quanto riguarda la bevanda di accompagnamento, la scelta principale ricade sull'acqua (52%), seguita da caffè, cappuccino e orzo (48%).

Giovedì 13 Febbraio 2025

IVS Group cede la quota di maggioranza di Moneynet a PayGlobe

Dopo la cessione a Lavazza, ci siamo spesso chiesti quale sarebbe stato il destino di alcune società della galassia IVS, come Moneynet e Coin Service. Ora arriva una prima risposta: PayGlobe, azienda specializzata nei pagamenti digitali, ha acquisito il 60% di Moneynet, mentre IVS Group manterrà una partecipazione di minoranza del 30%.

Moneynet ha una base di circa 9.500 terminali POS e ha sviluppato soluzioni specializzate per il mondo del vending, dei pagamenti elettronici e dei servizi di pagamento. Svolge anche l’attività di processing su ulteriori 4.500 POS installati sulla rete dei distributori automatici del gruppo IVS in Italia, Francia e Spagna.

Il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione da parte della Banca d’Italia e all’esito positivo della notifica ai sensi della normativa “Golden Power”.

Antonio Tartaro, Co-CEO di IVS Group, ha dichiarato: "Siamo lieti di realizzare questa operazione perché, anche attraverso la cessione della maggioranza a un nuovo ed eccellente partner come il gruppo GUM / PayGlobe, crediamo che la crescita di Moneynet possa accelerare, avvalendosi di nuove competenze e di una gamma più ampia di servizi complementari, entrando in nuovi segmenti di mercato con proposte di qualità e valore".

Umberto Pardi, Consigliere delegato di GUM Group/PayGlobe, ha dichiarato: "Questa acquisizione rappresenta una tappa fondamentale nel nostro percorso di crescita e consolidamento di PayGlobe. Con Moneynet, uniamo forze complementari per offrire servizi ancora più personalizzati, pensati per supportare in modo concreto la crescita dei nostri clienti, rispondendo alle loro specifiche esigenze e contribuendo al successo del loro business in un contesto in continua evoluzione. La combinazione delle nostre tecnologie e dell’esperienza di Moneynet ci consente di rafforzare ulteriormente la nostra posizione di outsider nel fintech, con l’obiettivo di rendere i pagamenti digitali sempre più semplici e sicuri per le aziende di tutta Italia".

Finita la pacchia, Satispay dal 7 aprile passa dal FREE al FEE

Era inevitabile, dopo oltre 10 anni di attività e una raccolta complessiva di capitali che ha superato il mezzo miliardo di euro in diversi round, gli investitori hanno probabilmente pensato che era ora di cambiare il modello di business e passare dalla gratuità al pagamento delle commissioni.

E così, a partire dal 7 aprile 2025, verrà introdotta una commissione dell’1% sui pagamenti nei negozi fisici, mentre per gli acquisti online verrà applicata una struttura tariffaria più articolata. Si completerà così il passaggio da un modello completamente gratuito a una strategia di monetizzazione.

Alberto Dalmasso, co-founder e CEO di Satispay ha dichiarato: “Se 10 anni fa la chiave per cambiare le abitudini di pagamento era un’app intuitiva e una politica senza commissioni sotto i 10 euro, oggi il panorama è diverso. I negozianti accettano con più facilità i pagamenti elettronici, ma serve attrarre sempre più clienti. Per questo lavoriamo ogni giorno per creare servizi a valore aggiunto e far crescere con noi i nostri esercenti. Già succede con i Satispay Buoni Pasto e Buoni Acquisto e continuerà con le future novità”.

Vedremo cosa ne penseranno gli oltre 400.000 esercenti che hanno attivato Satispay, perché per i consumatori, il servizio resterà completamente gratuito, senza alcun costo aggiuntivo per i pagamenti nei negozi e per i trasferimenti tra privati (P2P).

Mercoledì 12 Febbraio 2025

Lavazza smentisce Report: "il caffè scartato è destinato a usi non alimentari"

Lavazza prende posizione dopo il servizio di Report andato in onda su Rai 3, smentendo con fermezza le accuse avanzate da un dipendente anonimo dello stabilimento di Gattinara (Vercelli), secondo cui gli scarti di produzione verrebbero mescolati in nuove confezioni di caffè. L'azienda ribadisce che il caffè scartato non viene in alcun modo riutilizzato per il consumo alimentare.

"La qualità e la sicurezza del prodotto sono per noi elementi imprescindibili", precisa Lavazza in una nota ufficiale pubblicata da ANSA (CLICCA QUI). Durante il processo produttivo, spiega l'azienda, è possibile recuperare caffè macinato conforme agli standard qualitativi ma confezionato in packaging difettoso, come nel caso di errori di contenuto netto o di etichettatura. Questo caffè può essere reimpiegato in altre miscele per garantire un profilo organolettico costante, ma sempre nel rispetto di rigide procedure e controlli che assicurano la sicurezza del prodotto.

Diverso è il destino del caffè esposto all'aria o soggetto a qualsiasi altra condizione che ne comprometta la qualità: "Questi prodotti vengono sempre esclusi dalla procedura di recupero e definitivamente scartati dal processo produttivo", sottolinea Lavazza. Il caffè scartato non viene però semplicemente eliminato, ma in alcuni casi destinato a usi non alimentari, come la produzione di concimi o pellet.

L'azienda respinge con decisione l'implicazione del servizio di Report, secondo cui il caffè recuperato sarebbe "contaminato" e reintrodotto nel circuito di vendita. "Non accettiamo compromessi sulla qualità, né tantomeno immettiamo sul mercato prodotti potenzialmente rischiosi per la salute dei consumatori", conclude la nota ufficiale.

Presentato a Firenze la miscela di Caffè Esercito “Gran Corpo”

Presentato a Pitti Taste “Gran Corpo” il caffè a marchio dell’Esercito Italiano, che ha presentato i suoi prodotti alimentari con uno stand della licenziataria Fonderia del Cacao. Oltre al caffè sono stati riproposti anche alcuni alimenti della tradizione alimentare che hanno segnato la storia del vettovagliamento militare e che sono disponibili in commercio. Sotto il segno della stelletta, simbolo dell’appartenenza alle Forze Armate, sono stati esposti in occasione dell’evento a Firenze i prodotti a marchio Esercito tra cui il cioccolato dell'Esercito che dal 1937 è parte integrante della "Razione K" utilizzata dai militari in attività operative.

Novità di quest’anno il caffè a marchio Esercito "Gran Corpo", frutto della collaborazione con la storica azienda di torrefazione DL, attiva dal 1961 a Cambiano (TO) che farà rivivere la tradizione di un prodotto che ha segnato la storia del mondo militare e che rappresenta l’autenticità delle eccellenze italiane. La miscela si contraddistingue per l’attenzione alla qualità delle materie prime, per la selezione meticolosa dei chicchi di caffè e per la tostatura singola grazie alla quale si riescono a preservare le note aromatiche di ciascuna varietà di caffè.

I prodotti Esercito immessi in commercio sostengono la cultura dell’eco-sostenibilità e della tutela dell’ambiente in quanto sfruttano materiali non più in uso a cui viene data una seconda vita diventando, come nel caso delle vecchie cassette di primo soccorso e delle gavette, un originale packaging per generi di "pronto conforto" e il cioccolato.

Insieme ai prodotti Esercito, sono esposti i prodotti dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, quali il "Cordiale" o "Elisir di China", memorie storiche e nicchie dell'eccellenza alimentare che hanno accompagnato generazioni di soldati italiani. Queste produzioni sono rese possibili grazie a Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa che ha il compito di valorizzare gli asset delle Forze Armate.

Martedì 11 Febbraio 2025

Report su RAI3 torna a parlare di caffè. Sotto la lente il macinato.

Altra puntata di Report sul caffè e altro diluvio di messaggi in arrivo a Fantavending, soprattutto per il video relativo alle cialde nello stabilimento di Gattinara.

In attesa di un comunicato ufficiale di Lavazza sull'argomento (se vorrà pubblicarlo), vista la nostra ampia esperienza nel campo delle segnalazioni anonime, invitiamo tutti alla prudenza, anche perché perfino i sindacati smentiscono la vicenda affermando: "qui è millantare tutto completamente". Staremo a vedere...

Per il resto della puntata siamo alle solite, con l'esperto Andrej Godina che fiuta la verdura marcia, il sentore rancido e la muffa nelle tavolette da 250 grammi più economiche.

LUTTO NEL MONDO DEL VENDING

La nostra comunità piange la scomparsa di Franco Gallo, responsabile commerciale San Pellegrino del canale Vending per Lombardia e Piemonte, un professionista stimato per la sua competenza e dedizione.

La sua capacità di costruire relazioni solide e di valorizzare il marchio San Pellegrino nel settore della distribuzione automatica lo ha reso un interlocutore prezioso, capace di far crescere l’azienda in un comparto strategico e complesso.

Il suo nome resta legato a una professionalità riconosciuta da colleghi e operatori del vending, che ne ricordano la passione per il lavoro e la capacità di trovare soluzioni sempre efficaci.

Alla famiglia, ai colleghi di San Pellegrino e agli amici va il cordoglio di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e collaborare con lui.

Coca-Cola inaugura il primo store automatizzato in Ungheria

Il mondo del retail si avvicina sempre di più al vending! Coca-Cola HBC Magyarország ha infatti inaugurato il primo negozio automatizzato senza personale e casse in Ungheria. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Kende Retail Kft., segna l’inizio di una nuova era per la vendita al dettaglio nel Paese, con l’obiettivo di aprire 15 punti vendita nei prossimi tre anni e un investimento di 250 milioni di fiorini ungheresi.

Il primo store è stato installato presso la sede centrale di Yettel Magyarország a Törökbálint e sfrutta un sistema avanzato di intelligenza artificiale per gestire gli acquisti. Telecamere e sensori monitorano in tempo reale i movimenti dei clienti, associando i prodotti selezionati a un carrello virtuale. L’intero processo è integrato con l’app "Take It Easy", sviluppata da Kende Retail Kft., che permette di effettuare pagamenti automatici semplicemente uscendo dal negozio, senza necessità di scannerizzare codici a barre o passare dalla cassa.

Secondo Ágnes Kovács, amministratore delegato di Coca-Cola HBC Magyarország, il commercio al dettaglio sta vivendo un cambiamento epocale, caratterizzato da nuove tecnologie, evoluzione delle abitudini di consumo e carenza di manodopera. In questo scenario, la vendita automatizzata rappresenta un'opportunità strategica per migliorare l'efficienza operativa e offrire ai consumatori un'esperienza d'acquisto più fluida e veloce.

Attualmente, il mercato ungherese delle soluzioni di vendita automatizzate vale circa 50 miliardi di fiorini ungheresi e include distributori automatici di bevande, snack e pasti pronti. Con questa iniziativa, Coca-Cola punta a triplicare i ricavi in questo settore entro il 2026, consolidando la propria posizione in un segmento sempre più in crescita.

I nuovi store offriranno una gamma variegata di prodotti, dalle bevande analcoliche agli snack, fino ai pasti pronti e agli articoli per l’igiene personale. Un modello di vendita che non solo semplifica la vita ai clienti, ma rappresenta anche un passo avanti nella digitalizzazione del commercio al dettaglio.


Fonte: Portfolio.hu

Lunedì 10 Febbraio 2025

BREAKING NEWS - IVS chiude la trattativa per l'acquisizione di Mastria Vending

IVS non è più quotata in Borsa e quindi non ha più l'obbligo di comunicare al mercato le acquisizioni. Ma poco cambia, perché c'è Fantavending ad informare la community del vending!

Infatti si è appena conclusa la trattativa che porterà IVS ad acquisire Mastria Vending Srl, gestione calabrese presente in oltre 500 locazioni a Catanzaro, Cosenza, Vibo, Reggio e Crotone, ma anche nel Lazio a Roma.

Diversi gruppi si erano interessati in passato ad acquisire questa realtà e da oltre 10 anni ci arrivavano segnalazioni di trattative in corso. Oggi però possiamo dire con ragionevole certezza, che l'operazione è andata in porto.

Barry Callebaut, accordo raggiunto sui licenziamenti: buonuscite a tutela dei lavoratori

Dopo cinque giorni di sciopero e un presidio di protesta davanti alla sede dell’Unione Industriali, nel pomeriggio di giovedì 7 febbraio è stato finalmente raggiunto un accordo per la gestione del licenziamento collettivo dei lavoratori dello stabilimento Barry Callebaut di Verbania.

La multinazionale svizzera ha confermato la chiusura della fabbrica, che produce lavorati di cioccolato per l’industria dolciaria, entro giugno. Le trattative della scorsa settimana si erano concluse con una rottura, poiché le proposte aziendali sulle buonuscite erano state giudicate “irricevibili” da Cisl e Rsu aziendali. Oggi, invece, l’intesa è stata approvata con il via libera dei lavoratori riuniti in assemblea.

«I contenuti dell’accordo sono ancora riservati perché dovranno essere valutati dalla Regione Piemonte - ha dichiarato Emilio Capacchione, segretario della Fai Cisl Piemonte - ma le buonuscite garantiranno la tutela previdenziale e il sostegno ai nuclei familiari. Per i lavoratori con figli piccoli o per le famiglie in cui entrambi i coniugi sono impiegati nello stabilimento è stato previsto un trattamento particolare». Un risultato che, secondo il sindacalista, rappresenta un miglioramento rispetto ad accordi precedentemente sottoscritti dalla multinazionale in altre località.

La settimana di sciopero ha avuto un impatto significativo sul mercato, con diverse aziende in attesa degli ordini. Secondo i rappresentanti sindacali, questo dimostra che lo stabilimento di Verbania aveva numeri solidi per continuare la produzione a pieno regime.

Ora, l’attenzione si sposta sulla possibilità di una vendita dello stabilimento che potrebbe salvare i posti di lavoro. Martedì 11 febbraio è attesa la visita di un’azienda interessata all’acquisizione del sito, alimentando la speranza di una soluzione alternativa alla chiusura definitiva.

Venerdì 7 Febbraio 2025

Tempi duri per i colossi dello snack. E' finita un'era?

Negli Stati Uniti, l’aumento dei prezzi e la crisi dei consumi stanno mettendo in difficoltà i giganti del settore alimentare che producono snack, i cosiddetti Big Food, che per decenni hanno dominato il mercato. Oggi, però, devono affrontare una sfida senza precedenti: tra inflazione, mutamenti nelle abitudini dei consumatori e una concorrenza sempre più agguerrita da parte di brand emergenti, il loro modello di business è messo a dura prova.

Il caro materie prime, che negli ultimi mesi ha toccato livelli record, ha spinto i prezzi dei generi alimentari alle stelle. Il risultato? Molte famiglie hanno ridotto gli acquisti non essenziali e scelto alternative più economiche, spesso preferendo i marchi privati dei supermercati ai prodotti delle grandi multinazionali. Per aziende abituate a margini di profitto consistenti, questo scenario rappresenta un cambio di paradigma difficile da gestire.

Secondo i dati più recenti, il comportamento dei consumatori sta evolvendo rapidamente. Non si tratta solo di una questione di prezzo: cresce la domanda di prodotti più salutari, sostenibili e con ingredienti naturali. Un trend che ha favorito i piccoli produttori, più reattivi nel lanciare sul mercato snack innovativi e in linea con le nuove esigenze.

I grandi gruppi, invece, arrancano. Legati a prodotti tradizionali spesso percepiti come poco salutari o poco sostenibili, faticano ad adattarsi con la velocità richiesta dal mercato. Alcune aziende hanno avviato un processo di rinnovamento, ma cambiare rotta richiede tempo e investimenti ingenti, mentre la concorrenza guadagna terreno.

Per arginare le perdite, i colossi del food stanno adottando strategie diverse: acquisizioni di marchi più piccoli, ampliamento della gamma prodotti, promozioni e campagne marketing più aggressive. Alcuni stanno persino riducendo i costi interni per difendere i margini di profitto.

Ma basterà? Gli esperti sono scettici: senza un cambiamento radicale, il declino dei Big Food potrebbe essere solo all’inizio.

ExpoCongress dal 12 al 14 novembre. Punto d’incontro per il vending in Spagna

ExpoCongress si prepara a diventare l’appuntamento imprescindibile per il settore della distribuzione automatica in Spagna. L’evento, che si terrà dal 12 al 14 novembre nel suggestivo Palacio de Congresos di Toledo, rappresenta un’opportunità unica per i professionisti del vending, tra innovazione, networking e nuove prospettive di mercato.

L’esposizione commerciale sarà il cuore della manifestazione, con la presenza di grandi marchi e aziende leader del settore, pronti a presentare le ultime novità in fatto di tecnologie, prodotti e soluzioni per la distribuzione automatica. Un’occasione per scoprire nuovi fornitori e ampliare il proprio portafoglio di servizi.

Non solo esposizione, ma anche formazione e ispirazione. Il programma prevede una serie di interventi e conferenze con relatori di primo livello, pensate per offrire spunti concreti sulle tendenze future del vending e sulle strategie di crescita del settore. Un'opportunità per rafforzare le relazioni commerciali e confrontarsi con esperti e colleghi del mercato.

A rendere ancora più speciale l’evento, ci sarà un ricco programma di attività collaterali per scoprire la città di Toledo, famosa per il suo patrimonio culturale e la sua storia affascinante. Un modo per unire business e piacere in un contesto unico.

ExpoCongress si presenta quindi come una tappa obbligata per chi opera nella distribuzione automatica, un’occasione imperdibile per aggiornarsi, creare nuove sinergie e guardare al futuro del vending con nuove prospettive.

Giovedì 6 Febbraio 2025

Vai Italia lancia il Roadshow 2025: un tour nazionale per presentare innovazioni e tendenze di mercato

Vai Italia dà il via ai Roadshow 2025, un'iniziativa che coinvolgerà le proprie sedi su tutto il territorio nazionale, offrendo a produttori e operatori del settore un'occasione di confronto diretto sulle ultime tendenze di mercato e sulle soluzioni più innovative.

L'evento rappresenta un'opportunità per esplorare nuove attrezzature, dialogare con esperti del settore e scoprire soluzioni personalizzate pensate per ottimizzare il lavoro e favorire la crescita delle aziende.

Il tour prenderà il via a Roma giovedì 13 febbraio, per poi proseguire con tappe nelle città di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Milano e Salerno. Ogni appuntamento sarà un'occasione per aggiornarsi, creare nuove connessioni professionali e conoscere in anteprima le novità che caratterizzeranno il mercato nei prossimi mesi.

Loacker compie 100 anni! L'azienda di Bolzano festeggia un secolo di vita

La storia dell’azienda inizia nel 1925, quando il pasticcere Alfons Loacker decide di mettersi in proprio e acquistare un locale in centro a Bolzano. La piccola pasticceria con tre dipendenti crea la prima "cialda di Bolzano" che successivamente verrà commercializzata in snack in singole confezioni. E’ la prima tappa di un successo che arriverà negli anni seguenti.

Alla fine degli anni 60 viene introdotto il forno automatizzato per wafer: la produzione cresce a livello esponenziale e si inizia anche ad esportare l’esportazione muove i grazie alla confezione “salva-freschezza”. Nel 1974 la produzione viene spostata sul Renon, ad Auna di Sotto, a mille metri dal livello del mare. Nel 1984 la trovata pubblicitaria: gli Gnometti Loacker appaiano per la prima volta in uno spot tv e conquistano la simpatia degli italiani.

Oggi Loacker si presenta al traguardo dei cent’anni con numeri che raccontano una storia di crescita costante: 460 milioni di euro di fatturato nel 2024, presenza in 110 Paesi e 1.175 dipendenti.

Le celebrazioni del centenario prenderanno il via oggi e domani con un evento che porterà a Bolzano oltre 500 tra clienti e partner da tutto il mondo.


Mercoledì 5 Febbraio 2025

Crollo della domanda per il Kit Kat vegano e Nestlé sospende la produzione

Il mondo sta cambiando. Il colore verde che tutti si sono affrettati ad indossare per seguire il trend ambientalista, sta sbiadendo sempre di più. I segnali ormai sono dappertutto. L'Europa ormai è sola, non ha mai avuto sostegno di Cina, India e Paesi in via di sviluppo, che se ne fregano altamente di essere virtuosi e a questi Paesi ora si aggiungono anche gli USA di Trump. In ottica globale significa che il costosissimo Green Deal europeo, che forse può migliorare la situazione di uno "zero virgola", ha perso gran parte del suo significato.

Noi del vending abbiamo ereditato i tappi attaccati alle bottiglie, il ban delle palette e i CAM, tutte cose che hanno un incidenza pari a zero sull'ambiente, ma un peso specifico importantissimo per le nostre aziende.

In questo contesto, arriva la notizia che Nestlé, uno dei brand più importanti al mondo, ha deciso di smettere la produzione del Kit Kat vegano, prodotto nato nel 2021, in pieno orgasmo green. La motivazione? Non se lo mangia nessuno. La dichiarazione ufficiale è ovviamente molto più politica: "la domanda globale del Kit Kat vegano si è ridotta al punto che la produzione stava diventando sempre più complessa e abbiamo preso la difficile decisione di sospendere il prodotto.", ma il significato è chiaro a tutti.

I giornali non lo scrivono, ma la realtà è che con i CAM hanno obbligato i gestori ad inserire in decine di migliaia di macchine dei prodotti che nella maggioranza dei casi nessuno vuole. Fra un po' smetteranno pure di produrli, come nel caso del Kit Kat vegano, perché sono solo una piccola nicchia di prodotti in continua evoluzione a seconda della moda del momento, non la soluzione alle richieste salutiste dei consumatori.

Nel mondo vengono consumati 150 miliardi di caffè ai distributori automatici

Ogni tanto i media nazionali si ricordano del vending. Di solito è quando leggono da qualche parte i numeri, che per il giornalista di turno sono completamente inaspettati. Ieri su diverse fonti (CLICCA QUI) è uscito un dato originale, in media ogni acquirente europeo che si reca al distributore automatico, ci trascorre davanti ben 24 ore.

Un giorno all'anno davanti al distributore, significa 9 minuti 160 volte all'anno, numeri importanti.

Altro dato significativo inserito nell'articolo: nel mondo, l’11% del caffè consumato, pari a 150 miliardi di caffè, viene bevuto al distributore automatico. Sapete cosa significa questo numero? Che per fare tutti questi caffè c'è bisogno di un miliardo di chili di materia prima, che in tempi brevissimi è aumentano di 4 euro al chilo. Quindi l'intero settore del vending mondiale si è trovato un aggravio di costi di ben 4 miliardi...

Per comprendere l'enormità di questa cifra, un colosso come Lavazza nell'ultimo bilancio pubblicato ha presentato un fatturato di 3,1 miliardi...

BWT Diamond sponsor del Coffee and Science Education Summit di Zurigo

BWT water+more sarà Diamond sponsor del prossimo Coffee and Science Education Summit a Zurigo, un evento entusiasmante che riunisce i maggiori esperti, ricercatori e professionisti della comunità scientifica e del caffè.

Come azienda conosciuta in tutto il mondo per le sue innovative soluzioni di filtrazione dell'acqua, BWT water+more condivide un profondo impegno nel promuovere la qualità e la sostenibilità in ogni aspetto della vita, compreso il settore del caffè.

Sostenendo questo evento, BWT water+more sottolinea il ruolo fondamentale della formazione di alto livello per i professionisti dell'industria del caffè. Con le sue tecnologie all'avanguardia per il trattamento dell'acqua, BWT garantisce a torrefattori, baristi e appassionati l’ottimizzazione dell'acqua utilizzata in ogni bevanda, migliorando sapore, aroma e consistenza. La loro esperienza nella chimica dell’acqua si allinea perfettamente con la missione dell’evento di promuovere lo scambio di conoscenze e l’innovazione, contribuendo alla continua crescita ed evoluzione della cultura del caffè.

La sponsorizzazione da parte di BWT water+more del Coffee and Science Education Summit di Zurigo sottolinea il loro impegno non solo nel fornire soluzioni di filtrazione acqua di qualità superiore, ma anche nel sostenere l’esplorazione scientifica che porta alla prossima svolta nella ricerca e nell’istruzione sul caffè. Questa collaborazione esemplifica il loro continuo investimento sia nel futuro del caffè che nel futuro delle pratiche sostenibili all’interno del settore.


Martedì 4 Febbraio 2025

Il caffè è sempre più caro. Il vending italiano ad un bivio

Non c'è pace per i gestori. Nel weekend sono arrivate altre lettere con gli aumenti da parte dei torrefattori. Stiamo parlando di cifre importanti, sopra 1 euro al chilo. questo significa che il settore si troverà nei prossimi mesi un aggravio dei costi di fornitura per oltre 13 milioni di euro/anno.

Assorbire questi aumenti è impossibile, ma anche alzare i prezzi in macchina è tutt'altro che semplice, oltre che costoso. E quindi? A questo punto bisogna smettere di tamponare per qualche settimana la situazione e cercare una vera soluzione.

La politica di fare tanti piccoli aumenti da 2-3 centesimi si è rivelata fallimentare. Ci sono gestori che hanno fatto ai clienti aumenti per meno di 10 centesimi, ma ci sono andati ben 3 volte... Se ci ritornano una quarta volta li buttano fuori.

L'unica strategia che può funzionare è programmare per i prossimi mesi un aumento di almeno 10 centesimi in una volta sola e, per i nuovi contratti, non chiuderli con prezzi sotto la soglia dei 50 centesimi.

Quello che stanno facendo invece la maggior parte dei gestori è mandare a quel paese i torrefattori, rifiutare l'aumento e andare a cercare sul mercato qualche pedana di caffè a prezzo scontato da chiunque sia in grado di fornirla. Peccato che mettere un cerotto su una ferita così ampia non serva a niente...

Rhea e Pop Caffé nella ClubHouse degli Alumni Bocconi nel Campus SDA Bocconi

Rhea compie un nuovo passo verso l’innovazione e la valorizzazione dell’eccellenza Made in Italy nel settore dell’ospitalità con un progetto realizzato per Bocconi Alumni in collaborazione con Pop Caffé. Grazie a questa partnership, Rhea e Pop Caffè diventano protagoniste della pausa caffè degli oltre 146.000 Alumni Bocconi, offrendo un’esperienza unica con caffè espresso e altre bevande di alta qualità che uniscono la tradizione italiana del caffè ai gusti e alle preferenze di una community globale.

Questo progetto non è solo un’opportunità per celebrare il caffè come simbolo della cultura italiana, ma anche un’occasione per Rhea e Pop Caffè di collaborare con una delle più prestigiose università d’Italia, riconosciuta a livello internazionale per il suo impegno nell’eccellenza accademica e nel networking professionale.

Gli spazi polifunzionali della Bocconi Alumni Clubhouse rappresentano un ambiente dinamico e innovativo, progettato per favorire il confronto e la collaborazione tra ex studenti, professionisti e leader di vari settori. All’interno di questi spazi, Rhea e Pop Caffè offrono una pausa caffè innovativa e di qualità superiore. Le macchine di design di Rhea, che si integrano armoniosamente con l’atmosfera accogliente dello spazio, insieme alla passione di Pop Caffè per l’espresso perfetto, garantiscono un’esperienza esclusiva, trasformando ogni pausa in un momento di piacere e condivisione.

“Il progetto per Bocconi Alumni, in collaborazione con Pop Caffè, rappresenta un esempio perfetto di come design, innovazione e tradizione possano convergere per ridefinire e valorizzare il concetto di ospitalità”, spiega Andrea Pozzolini, CEO di Rhea

“Siamo entusiasti di collaborare con una realtà straordinaria come Bocconi Alumni, che rappresenta il cuore pulsante di una delle università migliori d’Italia e con Rhea, produttore leader di macchine automatiche per la pausa caffè. Grazie a questa partnership, possiamo contribuire a valorizzare l’esperienza degli Alumni, offrendo un caffè che è sinonimo di qualità e tradizione italiana”, ha dichiarato Federica Eterno, Marketing Manager di Pop Caffè.

Lunedì 3 Febbraio 2025

Radio24 torna a parlare di vending. A "Voci d'impresa" la storia di Ovdamatic

La trasmissione Voci d'Impresa di RAdio24, dedica puntate monografiche alla storia di un imprenditore, della sua famiglia e della sua azienda, per raccontare come è nata e si è sviluppata l'idea imprenditoriale, quali sono stati i momenti difficili ed i momenti buoni, come la vita dell'azienda si è intrecciata con la vita delle persone che l'hanno creata.

Pochi giorni fa è stata diffusa la puntata dedicata alla storia di Ovdamatic. Ecco come la redazione di Radio24 L'ha presentata sul suo sito ufficiale.

L'intuizione di scommettere su un settore, quello della distribuzione automatica, che nel 1974 era agli albori, e la possibilità di avviare la sua impresa grazie a una liquidazione. Inizia così, con il suo fondatore Giorgio Turotti, l'avventura di Ovdamatic, azienda che oggi realizza aree di ristoro attraverso l’installazione, la gestione e la vendita di distributori automatici di bevande calde, fredde, snacks, foods e gelati e di distributori semiautomatici a cialde. Una storia passata attraverso innovazioni tecnologiche, il passaggio da lira a euro, le difficoltà del periodo del Covid e la capacità di cogliere le richieste del mercato. A guidarci nel racconto è Pierpaolo Turotti, presidente e amministratore delegato.

Ascolta l’intervista completa a Pierpaolo Turotti su Spotify (CLICCA QUI o sull'immagine).

Fanta compie 70 anni. E' realizzata con arance 100% italiane

Nata a Napoli nel 1955 e approdata negli Stati Uniti tre anni dopo, Fanta festeggia i suoi 70 anni con un tributo alle proprie radici italiane. Il brand, oggi conosciuto in tutto il mondo e parte di The Coca-Cola Company, continua a investire nella filiera agrumicola del Paese, rafforzando il suo impegno per la sostenibilità e la valorizzazione del territorio.

Negli ultimi cinque anni, Fanta ha acquistato circa un quarto dell'intera produzione di succo d'arancia destinato alle bevande analcoliche in Italia, con particolare attenzione agli agrumeti di Sicilia e Calabria. Un supporto concreto al settore agricolo, che si traduce in una collaborazione decennale con i produttori siciliani per promuovere un uso responsabile delle risorse naturali e adottare pratiche di economia circolare. Tra i progetti più innovativi spiccano la gestione avanzata dell'irrigazione, realizzata con l'ausilio di stazioni meteorologiche, sensori e droni, e la sperimentazione di un impianto portatile di desalinizzazione per ottimizzare l'uso dell'acqua nei diversi areali agrumicoli.

Il legame tra Fanta e la filiera agrumicola italiana si riflette anche nelle sue referenze a denominazione protetta. La Fanta Aranciata rossa zero zuccheri aggiunti utilizza succo d'Arancia rossa di Sicilia IGP, mentre la Fanta Limonata zero zuccheri aggiunti è prodotta con limoni di Siracusa IGP, confermando l'attenzione del brand alla qualità delle materie prime.

"I 70 anni di Fanta sono per noi un omaggio alle origini italiane di uno dei brand più conosciuti di Coca-Cola a livello globale", ha dichiarato Cristina Camilli, direttore Comunicazione, Relazioni Istituzionali e Sostenibilità di Coca-Cola Italia. "Un momento che vogliamo condividere con i fornitori della filiera degli agrumi e con tutti coloro che lavorano nelle società di imbottigliamento Coca-Cola HBC Italia e Sibeg, grazie alle quali siamo presenti dal Nord al Sud d'Italia, dove produciamo da quasi un secolo. Preziosa per noi è la collaborazione con gli attori della filiera, con cui vogliamo continuare a valorizzare le materie prime che sono alla base di una bibita dal marchio e dal gusto inconfondibili".

VAI ALLE NEWS DI GENNAIO 2025

Art&Works S.r.l. Via Alessandro Algardi 13 - 20148 Milano - Italia - tel +39 0248958566 P.I. 04234310961