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Mercoledì 10 Dicembre 2025

Il cliente viola l’esclusiva, la Cassazione riconosce il danno al gestore

LexCED ha appena commentato una sentenza della Corte di Cassazione di grande interesse per il nostro settore. Una società di vending aveva stipulato un contratto di somministrazione triennale con clausola di esclusiva, installando i propri distributori automatici in comodato presso gli stabilimenti del cliente. A contratto in corso, però, l’azienda committente decide di far entrare un nuovo operatore, collocando ulteriori macchine nei propri locali e spostando quelle del fornitore originario. Una violazione evidente degli accordi, che porta il gestore a ritirare i distributori e a chiedere la risoluzione del contratto con risarcimento per mancato guadagno.

Il Tribunale, pur riconoscendo l’inadempimento, aveva respinto la richiesta risarcitoria ritenendo non adeguatamente provato il danno. Una conclusione che la società impugna in appello, sottolineando la contraddizione tra l’accertamento della violazione dell’esclusiva e l’assenza di qualsiasi conseguenza economica a carico del cliente.

La Corte d’Appello di Milano riforma la decisione. Valutata la documentazione prodotta, i giudici ritengono provato che l’inadempimento abbia inciso sul giro d’affari residuo del gestore. Poiché la quantificazione precisa del lucro cessante non era possibile, la Corte ricorre alla liquidazione equitativa, fissando il danno in 5.000 euro.

Il cliente ricorre in Cassazione contestando sia la lettura della sentenza di primo grado sia il ricorso all’equità. La Suprema Corte respinge ogni motivo, confermando che, una volta accertata l’esistenza del danno, il giudice può legittimamente applicare la liquidazione equitativa quando l’esatta quantificazione è complessa o impossibile. Non si tratta di una valutazione discrezionale priva di basi, ma dell’utilizzo di uno strumento previsto dall’ordinamento per evitare che l’autore dell’inadempimento resti indenne a causa della difficoltà di misurare il pregiudizio con precisione assoluta.

Per il settore del vending, la decisione ribadisce un principio essenziale: la clausola di esclusiva è un obbligo vero, con effetti concreti. Se il cliente la viola e il gestore dimostra con documenti e dati la perdita subita, il danno può essere riconosciuto anche quando non è numericamente determinabile al centesimo. Un richiamo importante per chi lavora con contratti strutturati e pretende che gli impegni presi siano rispettati fino all’ultimo giorno.

Beyond Now, N-and festeggia dieci anni guardando avanti

A Milano si è celebrato il decimo anniversario di N-and Group, un appuntamento che ha riunito clienti, partner e fornitori attorno al concept Beyond Now. Un’occasione per ripercorrere la storia dell’azienda, ma soprattutto per capire come intende muoversi nel prossimo capitolo della sua evoluzione.

Nel corso dell’evento sono stati ricordati i progetti che oggi definiscono l’identità tecnologica di N-and, dai display trasparenti e 3D alle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, fino ai sistemi predittivi e agli ecosistemi connessi. Una visione che va oltre la semplice funzionalità dei dispositivi e punta a rendere le interfacce più intuitive, coinvolgenti e modellate sulle persone.

Nel messaggio condiviso da N-and emerge chiaramente come Beyond Now non sia un tema celebrativo, ma una direzione strategica. Un modo per ribadire che la tecnologia, quando genera valore lungo tutta la catena, diventa un elemento trasformativo per l’intero settore.

 


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