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Lunedì 15 Dicembre 2025

Foodtech, i venture capital tirano il freno sugli investimenti

Dal mondo del venture capital arriva un segnale inequivocabile. Dopo anni di forte crescita, i fondi hanno ridotto in modo drastico l’esposizione verso il foodtech, segnando un netto cambio di fase per l’innovazione nel cibo. Dalle 2.722 operazioni del 2021 si è scesi a circa 530 nel 2025, mentre il valore complessivo degli investimenti è passato da quasi 50 miliardi di dollari a poco più di 6 miliardi.

Il rallentamento non è episodico ma strutturale e riflette una maggiore prudenza degli investitori, sempre meno disposti a finanziare progetti sulla base di sole prospettive future. Dopo la fase espansiva seguita alla pandemia, il foodtech entra in una stagione più selettiva, nella quale l’accesso ai capitali è legato in modo crescente alla capacità di dimostrare risultati concreti.

Nel perimetro del foodtech rientrano anche modelli che nel vending conosciamo bene, dai micro market ai format di ristorazione automatizzata, fino alle soluzioni digitali per la gestione dell’offerta food nei luoghi di lavoro. È all’interno di questo ecosistema più ampio che si sta manifestando la stretta dei venture capital, con un’attenzione sempre meno orientata allo storytelling e sempre più focalizzata sulla sostenibilità operativa.

In questo contesto faticano soprattutto i progetti costruiti prevalentemente su previsioni teoriche e piani di crescita molto aggressivi, che richiedono continui round di finanziamento per restare in piedi. Dopo anni in cui le valutazioni si basavano su promesse di scalabilità futura, oggi l’attenzione si sposta su ricavi, margini e capacità di reggere nel medio periodo, una logica che per molti aspetti è più vicina al vending tradizionale che al foodtech “da presentazione”.

Il cambio di clima non coincide però con un disinteresse verso l’innovazione nel cibo, ma con una selezione più rigorosa. Le risorse disponibili si concentrano su modelli già maturi, con basi industriali chiare e meno dipendenti dalla finanza. Per gli operatori del vending, questo scenario rappresenta anche una conferma: il mercato torna a premiare concretezza, continuità del servizio e risultati misurabili, più che promesse affidate a slide e business plan.

Coca-Cola cambia CEO, Henrique Braun al vertice dal 2026

Coca-Cola ha definito il passaggio di consegne al vertice del gruppo. Dal 31 marzo 2026 Henrique Braun assumerà il ruolo di Chief Executive Officer, succedendo a James Quincey, che lascerà la guida operativa dopo nove anni per diventare Executive Chairman.

La decisione rientra in un piano di successione annunciato e presentato come ordinato, con l’obiettivo di garantire continuità strategica. Il consiglio di amministrazione intende inoltre proporre Braun per l’elezione nel board in occasione dell’Annual Meeting del 2026, rafforzando ulteriormente il suo ruolo nella governance del gruppo.

Braun è un manager cresciuto interamente all’interno di Coca-Cola. Entrato in azienda nel 1996, ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità in diverse aree del mondo, con un percorso che lo ha portato a guidare operazioni chiave in America Latina e in Asia. Prima della nomina a Chief Operating Officer, avvenuta all’inizio del 2025, è stato presidente per l’area Greater China e South Korea e ha guidato l’operating unit Latin America, oltre alla business unit Brazil.

Il passaggio di testimone avviene nel segno della continuità. Nelle indicazioni fornite dall’azienda, il nuovo CEO sarà chiamato a proseguire il percorso di sviluppo globale del gruppo, mantenendo l’attenzione sulle opportunità di crescita, sull’evoluzione delle esigenze dei consumatori e sull’utilizzo della tecnologia come leva di efficienza e competitività.

Per James Quincey si apre una nuova fase da Executive Chairman, con un ruolo di supervisione e supporto strategico. Il cambio al vertice non introduce discontinuità immediate, ma segna l’inizio di un nuovo ciclo manageriale per uno dei principali player mondiali del beverage, osservato con attenzione anche dal mercato e dagli operatori della filiera.


Henrique Braun - Fonte immagine: The Coca-Cola Company / press media center

 


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